Rock sui binari del Piemonte

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Da lunedì 28 novembre un nuovo treno Rock viaggerà sui binari della linea Torino-Milano: 700 posti a sedere, la maggior parte dei componenti ricavata da materiale riciclato, spazio per le bici per incentivare la mobilità dolce.

A presentarlo il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi, il direttore Business regionale di Trenitalia Sabrina De Filippis, il direttore regionale Trenitalia Piemonte Marco Della Monica e il presidente dell’Agenzia della Mobilità Piemontese Licia Nigronio.

“Questo è il decimo dei 71 nuovi treni che avremo in Piemonte grazie al contratto che abbiamo voluto sottoscrivere con Trenitalia e che mancava da 15 anni, impedendo investimenti come questo – ha sottolineato Cirio – In questo modo dimezziamo l’eta media dei treni che viaggiano in Piemonte da 26 a 13 anni e mettiamo a disposizione di chi viaggia tanti treni nuovi made in Italy, di cui 33 costruiti dalla Alstom di Savigliano, eccellenza produttiva del nostro territorio. Con l’attenzione al lavoro da fare per rendere il trasporto ferroviario sempre più efficace, sicuro ed efficiente, soprattutto per i tanti pendolari che usano il treno ogni giorno per andare al lavoro e a scuola”.

“L’obiettivo è dare agli utenti un servizio sempre più efficiente sia per infrastrutture che mezzi – ha affermato Gabusi dando una spinta significativa nella direzione della mobilità sostenibile ed attrarre sul servizio di trasporto pubblico un crescente numero di persone puntando sulla modernità dei mezzi e sul vantaggio economico e ambientale rispetto al mezzo privato. Sono investimenti importanti per il miglioramento di tutta la rete di collegamento sia interno al Piemonte che con tutta l’Italia – ha proseguito l’assessore – che vedrà rinnovare la flotta dei treni in circolazione con mezzi più moderni e soprattutto green. Con questi treni ultramoderni, a doppio piano attrezzati con porta bici e dotati di ricarica per e-bike, siamo entrati definitivamente nella nuova generazione dei trasporti pubblici, a misura delle esigenze dei pendolari, con spazi dedicati anche ai neonati e alle persone diversamente abili per rendere i viaggi più agevoli e ridurre al minimo gli spostamenti all’interno delle carrozze”.

In questi due anni, prima con il contratto di servizio ferroviario metropolitano dell’ottobre 2020 e poi con la stipula del nuovo contratto di servizio ferroviario regionale dell’ottobre 2022 gli investimenti in Piemonte ammontano a 953 milioni di euro. Ai 38 nuovi treni (29 Rock e 9 Pop) made in Italy di nuovissima generazione previsti nel contratto Sfm se ne aggiungono infatti 33 (9 Rock e 24 Pop) del nuovo contratto Sfr.

Sabrina De Filippis ha aggiunto che “abbiamo messo in campo per il Piemonte un ingente piano di investimenti, grazie al quale potremo proseguire il programma di rinnovo della flotta dei treni metropolitani e regionali già iniziato a gennaio 2021 e migliorare gli standard qualitativi per una mobilità sempre più sostenibile dal punto di vista non solo ambientale ma anche sociale ed economico”.

 

Rock in dettaglio

Il nuovo treno Rock è a doppio piano, può ospitare fino a oltre 1.000 persone (circa 700 sedute) e raggiungere i 160 km/h di velocità massima.

I vagoni sono attrezzati con portabagagli e portabici e dotati di punti di ricarica per e-bike o monopattini elettrici. Le poltrone sono provviste di prese di corrente e usb e la climatizzazione interna si autoregola. A bordo treno anche un’area family, e nelle toilette fasciatoi e porte-enfant.

Le 50 videocamere a circuito chiuso in ogni carrozza con riprese dal vivo consentono un viaggio in sicurezza, mentre le informazioni ai passeggeri vengono proiettate su 38 monitor di dimensioni doppie rispetto al passato.

Postazioni per i diversamente abili sono collocate nelle immediate vicinanze delle porte di accesso e dei servizi igienici, e permettono così di ridurre al minimo i loro spostamenti all’interno.

Tag #rock.-trenitalia #piemonte #treni #alberto-cirio #marco-gabusi
Articolo a cura di Gianni Gennaro [email protected]