Bilancio positivo per il Festival del Rumore: oltre 600 partecipanti

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Sono passati pochi giorni dalla conclusione della prima edizione del “Festival del Rumore” organizzato da “La Voce di Elisa ODV” per la ricorrenza della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra il 10 ottobre di ogni anno.

Lo scopo è promuovere, tramite campagne e attività, la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale, promuovendo sul territorio la cultura del benessere psichico, affrontando i problemi e le dinamiche insite del periodo adolescenziale e della prima età adulta, creando spazi di ascolto, intervento, condivisione, immaginazione, costruzione. In linea con questa visione, La Voce di Elisa ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere anche attraverso l’arte e la cultura, risorse capaci di generare un impatto positivo sulla salute e sul benessere individuale e della comunità.

Nell’arco di due settimane sono stati organizzati quattro conferenze, uno spettacolo teatrale, un’escursione naturalistico-culturale, due laboratori rivolti ai ragazzi ed una serata di musica per giovani, tutti legati dal filo conduttore della salute mentale. Oltre 600 persone hanno partecipato agli eventi che hanno coinvolto i comuni di Savigliano, Saluzzo, Cavallermaggiore, Racconigi e Fossano, comuni che, con il loro patrocinio, hanno partecipato con vivo interesse verso queste tematiche con una adesione immediata alla progettualità.

Il Festival è stato realizzato grazie alla attiva e creativa collaborazione del team di educatori, infermieri e psicologi del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASLCN1, ma numerose sono state le realtà che hanno collaborato con “La Voce di Elisa” per organizzare e costruire gli eventi, contribuendo alla buona riuscita degli stessi, tra cui ASLCN1 insieme agli ordini professionali di Medici, Psicologi e Professioni Sanitarie, Terresmonviso e Fondazione Amleto Bertoni, Di-A.Psi e Oasi Giovani, Tutto annodato, Progetto Cantoregi, Circolo degli artisti, CAI Saluzzo, Eviso.

“Creare Cultura significa educare, costruire un territorio che sia pronto a conoscere, comprendere, accettare, accogliere e intervenire laddove si manifesti il disagio psichico. La cura nasce dalle famiglie, dagli adulti, dai pari, dal tessuto sociale. La cura siamo noi. Dobbiamo solo imparare a farlo” commenta la Dott.ssa Mara Barcella, psichiatra, Vice Presidente della associazione e direttrice artistica del Festival.

“Creare spazi di intervento: permettere a qualunque ragazzo di accedere a un percorso di intervento altamente qualificato, specializzato, multi-professionale, intensivo e soprattutto economicamente accessibile. Questo non è solo un dovere clinico, ma anche etico” afferma Antonia Bassignana segretaria della ODV, facendo riferimento alla realtà del “Progetto Giovani” che fornisce supporto psicologico rapido (si accede inviando un messaggio whats-app ai numeri dedicati) e mirato a chi ne fa richiesta.

Si tratta di un progetto della ASLCN1, supportato e finanziato dalla Associazione “La Voce di Elisa” anche tramite i proventi del libro “Noi, Voci invisibili” di Elisa Schininà. “E cosa più importante di tutte: questo progetto, lo scrivere, il tirare fuori le cose, mi ha ridato vita dopo mesi che vivevo nel sonno e nell’apatia. Ha risvegliato in me la voglia di fare, di prendermi cura di qualcosa, di dedicarmi a un progetto e portarlo avanti, fino alla fine. Dedizione e volontà, queste erano le cose che più mi erano mancate nell’ultimo periodo. E uno scopo. Ormai c’ero dentro, e allora diamo il tutto per tutto. Facciamoci conoscere dalla gente, usciamo dal coro, noi con disturbi dell’umore esistiamo, non siamo solo Voci Invisibili.” (Elisa Schininà, “Noi, voci invisibili”, ed. LeChateau).

Per tutti questi motivi con il Festival si è deciso di fare rumore, dare il tutto per tutto, uscire dal coro per parlare, raccontare, fare rumore sulle tematiche della prevenzione e della salute mentale.