Fenoglio emoziona in Fondazione Ferrero

Inaugurata la mostra che celebra lo scrittore e partigiano. Ingresso libero: si chiude l’8 gennaio

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La Fondazione Fer­rero di Alba ha presentato un nuovo, grande progetto e­spo­sitivo, questa volta dedicato all’esperienza letteraria e di vita dello scrittore e partigiano albese Beppe Fe­no­glio. La mostra “Canto le armi e l’uomo. 100 anni con Beppe Fenoglio” – inaugurata venerdì scorso alla presenza, tra gli altri, della presidente della Fon­da­zione Ferrero, la signora Maria Fran­ca Ferrero con la nuora Luisa e la nipote Marie Eder, e del segretario generale Barto­lomeo Salomone, della fi­glia dello scrittore, Margherita Fenoglio, del presidente e della direttrice del Centro Studi fenogliano, Ric­cardo Corino e Bianca Roa­gna, e dei rappresentanti del­l’Ammi­ni­stra­zione Comu­nale – è stata curata da Lu­ca Bufano, tra i principali studiosi dell’opera fenogliana, con la collaborazione di Edoardo Borra e l’allestimento di Danilo Manas­sero. Il progetto si inserisce nel complesso delle iniziative previste dal programma “Beppe Fenoglio 22”, proposto dal Centro Studi fenogliano per celebrare il centenario della na­scita dell’autore. L’inqua­dra­men­to della figura di Feno­glio così come proposta dal progetto espositivo tra­spare già dal titolo: “Canto le armi e l’uomo”. Luca Bu­fano ha deciso di rievocare il celebre verso virgiliano trat­to dal proemio del­l’“Eneide” (“ar­ma virumque cano”) in quan­to «ri­flette e riassume mol­te­plici aspetti dell’opera e della vita di Fe­noglio, così come della stessa mostra: l’influenza dell’epica classica nella sua formazione e nel suo stile; il periodo bellico che lo rivelò a sé stesso determinando il suo destino di scrittore; la celebre nota del Dia­rio fenogliano: “Sempre sulle lapidi, a me basterà il mio nome, le due date che sole contano, e la qua­lifica di scrittore e partigiano”». Il percorso espositivo si articola in otto sezioni tematiche e biografiche in cui il racconto si struttura attraverso documenti autografi, immagini fotografiche e audiovisive, opere d’arte, manifesti e altri oggetti tra cui libri e cimeli.

L’esposizione ha un carattere multimediale che rende l’opera e la figura di Beppe Feno­glio accessibili a ogni tipologia di pubblico, dallo studioso più attento al lettore appassionato, sino al neofita dell’opera fenogliana. Il titolo di ogni sezione è affiancato a un nome, reale o letterario, legato al mondo di Fenoglio, utile a indicare le tematiche trattate. All’in­gres­so della mostra, il visitatore vie­ne accolto da un’area che precede le sezioni e costituisce una sorta di preludio, introducendo lo spirito dell’esposizione: sono infatti presentate le armi di Fenoglio partigiano, in particolare una carabina M1-30 di fabbricazione americana, e la sua ultima macchina da scrivere, una Olivetti Studio 44.

Questa la successione delle sezioni che, come si diceva, portano a loro volta un titolo riassuntivo e un nome, reale o letterario (un alias di Beppe Fe­noglio). Il visitatore sarà dunque portato a individuare un carattere che concentrerà la sua attenzione e si incaricherà di esprimere il senso della specifica sezione: Alba-Beppe, L’esordio-Etto­re, Il paese-Agostino, Val­di­villa-Jerry, Epos-Johnny, Ro­man­­ce-Milton, Anglo­filia-Heath­cliff, La fine e l’inizio-Charlie.

I materiali della mostra provengono, per gentile concessione, dal Fondo Fenoglio di Alba (curato dalla figlia dello scrittore, Margherita Feno­glio), dalla collezione del Centro di Docu­men­tazione Beppe Feno­glio della stessa Fondazione Ferrero, dal Centro Studi Beppe Feno­glio, dall’archivio storico della casa editrice Einaudi presso l’Archi­vio di Stato di Torino, dall’archivio Gina Lagorio presso il Centro Apice-Università degli Studi di Milano, dall’Archivio e Cen­tro Studi Il Caffè di Monte­calvo in Foglia, dalla Biblio­teca Labro­nica Guerrazzi di Livorno, dal­l’Archivio Galli­zio di Torino, dall’Archivio Gabriele Basilico di Milano, dall’Archivio Comu­nale di Alba, dall’Archivio Sto­rico del Liceo Govone di Alba, dal­l’Associazione Culturale Alec-Gian­franco Alessandria di Alba e da prestatori privati.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile presso la Fon­da­zione Ferrero (strada di Mezzo 44), ad Alba, fino all’8 gennaio nei seguenti orari: giovedì e ve­nerdì dalle 15 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19 (chiuso dal lunedì al mercoledì e nei giorni 24, 25 e 31 dicembre e 1° gennaio). Ulteriori informazioni sono disponibili su www.fondazioneferrero.it.