Ufficiale il PROGRAMMA della 42ª Fiera del Tartufo Bianco e Vini del Roero di Vezza d’Alba

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Nel regale Castello dei Conti del Roero di Monticello, sabato 15 ottobre è stata presentata la 42ª edizione della “Fiera del Tartufo Bianco e Vini del Roero di Vezza d’Alba”.

A moderare la presentazione della fiera, che dal 2021 ha preso il titolo di “nazionale”, sono stati il sindaco di Vezza Carla Bonino, il Presidente dell’Ente Fiera Roberto Cerrato e Silvio Artusio Comba, presidente Associazione Sindaci del Roero e primo cittadino di Monticello.

Dopo i saluti iniziali, al cospetto delle autorità nazionali e locali, molti sono stati gli interventi. In apertura Fabio Carosso, consigliere regionale della Regione Piemonte, ha ricordato quanto il Piemonte sia popolato da persone con sogni lungimiranti e obiettivi concreti, che poco per volta si stanno conquistando un loro spazio nelle eccellenze internazionali.

Gli sono poi seguiti il Presidente dell’Ente turismo Langhe Monferrato Roero Mariano Rabino, la Presidente Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba Liliana Allena, e il Presidente del Centro Nazionale Studi del Tartufo Antonio Degiacomi.

Dopo un video introduttivo sulle bellezze del Roero, Cerrato ha preso la parola spiegando la kermesse delle Fiera Nazionale.
L’evento incomincerà sabato 19 novembre per terminare domenica 27. Il venerdì si aprirà la fiera
nella Tartufaia didattica “Tartufingross” di Rossano Andrea, con una ricerca simulata del Tartufo a cura di Tino Marolo e dell’Associazione Trifolao.

L’inaugurazione effettiva sarà però domenica 20 alle ore 10.20, con il taglio del nastro alla presenza di autorità nazionali, regionali e locali. Accompagneranno il momento la banda musicale, gli sbandieratori e i “Musici Terre Sabaude”.

Mercoledì 23 novembre, alle ore 20.30, nella Chiesa della Confraternita ci sarà la presentazione del libro “Il Vignaiuolo” di Cristina Quaranta. Gli seguirà un convegno dal nome: “Le tradizioni in viticoltura e il rapporto del territorio con il Tartufo”.

Giovedì 24 ci sarà il concerto del “Coro Stella Alpina” di Alba diretto dal Maestro Giovanni Tarabra. Venerdì 25, invece, la Pro Loco di Vezza di Andrea Tacco farà la sua parte, con un appuntamento a base di cibo e musica sul Belvedere del Municipio.

Sabato avrà luogo il “Il pranzo a quattro mani” Sicilia-Piemonte, in collaborazione con la “Regione Sicilia”. Sarà però domenica 27 il momento più atteso. Alle ore 11, nel Salone delle Manifestazioni, il sindaco Bonino, il Presidente Cerrato e Andrea Rossano consegneranno il “Tartufo dell’Anno” a Giovanni Malagò e Gianni Letta. Saranno presenti, in contemporanea, il Gruppo Sbandieratori e i Musici “Terre Sabaude” insieme alle squadre giovanili e sportive del territorio.

A seguire ci sarà la “Premiazione dei Trifolao” e firma ufficiale del comodato d’uso del “Bosco del Comune: nuova Tartufi naturale Associazione Trifolao Rocche del Roero”. Alle ore 14.30, invece, nella Confraternita San Bernardino ci sarà la premiazione del concorso “Di Tartufo si scrive”. Dalle ore 15 andrà in scena la sfilata per le vie di Vezza del “Gruppo Folklore del Roero”.

Carla Bonino ha così commentato le ragioni dietro la scelta delle premiazioni: «Malagò è un ex sportivo attualmente presidente del CONI. Egli rappresenta lo sport e il nostro vuole essere un omaggio a lui, all’interesse per l’attività fisica e alle passioni smodate. Letta, invece, è un personaggio politico protagonista di una parte fondamentale della storia della nostra Italia. In momenti difficili come quello attuale, figure così solide vogliono ricordarci chi siamo».

Durante il suo discorso, Cerrato ha invece omaggiato il Roero: «Lo slogan della festa è: “Il mare ha fatto la differenza”. Ci auguriamo che questo sia un monito per il Roero, che non dimentichi quanto grandi sono le sue potenzialità. Emozionati e grati, non vediamo l’ora di fare la nostra parte in questa Fiera Nazionale».

In chiusura, invece, il trifolao Tino Marolo ha accarezzato il suo cane da tartufo e ha ricordato una grande verità: «Senza di loro, noi non saremmo nulla. Non dimentichiamo mai che gran parte del riconoscimento Unesco è merito dei nostri amici animali».

c.s.