Al Castello di Grinzane focus sul tartufo

Appuntamenti anche ad Alba per l’evento internazionale promosso dal Cesa

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Il Castello di Grinzane Cavour

Ad Alba, in via Cavour 4 (Palazzo Banca d’Alba), e al Castello di Grinzane Cavour nei giorni 22, 23 e 24 settembre si terrà il convegno interna­zio­nale “Il tartufo tra ‘natura’ e ‘cultura’. Passato, presente e futuro di una risorsa polivalente”, coordinato dalla professoressa Irma Naso, che presiede il centro studi Cesa per la storia dell’alimentazione e della cultura materiale.
I tartufi “delizie sono delle mense”, scriveva l’accademico torinese Giovanni Bernardo Vigo in un poemetto latino del 1776: i “tubera terrae”, tratti dal profondo grembo della terra “ov’ella li nutrica, e asconde”, giungono sulle ricche e sontuose mense “con lusso imbandite” ad allietare i lauti conviti. Un profluvio di espressioni che connotano l’odoroso fungo ipogeo come prodotto prezioso e ricercato, accessibile unicamente a gente facoltosa. Storia e tradizione ne perpetuano l’immagine di prodotto d’eccellenza e simbolo della gastronomia di molte aree della penisola, a partire dalla zona vocatissima di Langhe, Roero e Monferrato. Al di là della sua fruizione a tavola, connotata dalla classica ritualità che contribuisce a esaltarne il mito, il tartufo rappresenta una risorsa poliedrica con aspetti non convenzionali e decisamente poco cono­sciuti al di fuori della cerchia degli esperti.
Il convegno internazionale si svolge non a caso proprio in coincidenza con l’apertura della stagione destinata alla cerca e cavatura del tartufo, pratica che unisce uomini, cani, alberi e territori, di recente inserita dall’Unesco tra i beni culturali immateriali da tutelare. Studiosi e accademici di alto profilo sono stati invitati a tracciare una storia inedita del tartufo, oltre gli stereotipi; e a parlare di prospettive, pratiche, rappresentazioni simboliche, linguaggi, ordinamenti, ricadute economiche intorno al tartufo, a cominciare dal turismo enogastronomico. Autorevoli scienziati sveleranno quel “mondo invisibile sotto di noi”. Una vita nascosta da salvaguardare e valorizzare nell’ottica della biodiversità, per aumentare la resilienza di boschi e foreste in presenza dei cambiamenti climatici, di eventi estremi e parassiti. Per consultare il programma e per iscriversi (l’ingresso è libero): https://centrostudicesa.org/2022/07/22/tartufo/.