Magistratura in lutto: addio a Riccomagno

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Luigi Riccomagno era un’istituzione. Non so­lo ad Alba – dove è stato procuratore ca­po del Tribunale – ma in tutti gli ambienti della Ma­gistratura (e non) che ha frequentato. Se­gno che, prima di essere un grande procuratore, è stato una grande persona. Ne parliamo al passato perché, purtroppo, sabato 25 giugno, all’Ospe­dale Santa Croce e Carle di Cu­neo, si è spento. Aveva 77 anni e da tempo stava combattendo contro una brutta malattia. Riccomagno – che era stato assistente di Diritto Penale con il professor Mar­cello Gallo – era stato, come si diceva, procuratore capo della Re­pub­blica presso il Tribunale di Al­ba dal 1995 al 2008, quando cioè il Palazzo di Giustizia era ancora attivo nella capitale del­le Langhe e non era ancora stato inglobato in quello di Asti. In precedenza, era stato per cinque anni sostituto procuratore e per sei consigliere pretore dirigente della Pretura Circondariale di Alba, dopo le prime esperienze affrontate co­me uditore a Torino, come sostituto procuratore e giudice a Mondovì e come sostituto ad Aosta. Da sempre impegnato per rendere i tempi della Giu­stizia più rapidi, negli ultimi anni della sua brillantissima car­riera aveva ottenuto pure un altro prestigioso incarico, quello di avvocato generale presso la Procura della Corte d’Appello di Torino. Nel 2014 aveva lasciato la toga, al termine di un percorso professionale di servizio alla Magistratura durato 44 anni. Il funerale è stato celebrato lunedì 27 nella Cat­tedrale di San Lorenzo, ad Al­ba. Lascia la moglie Etta Gri­maldi, la figlia Adriana, con Filippo e Prisca, e il fratello Giorgio, con Flavia.
Dicono i famigliari: «La fa­mi­glia de­sidera esprimere un ringraziamento ai medici e al personale della Resi­den­za di Rodello per aver curato il no­stro caro Gino con attenzione, professionalità e grande umanità. Un ringraziamento anche al dottor Silvano Car­dellino, che è stato un vero amico per lui e per tutti noi. Inoltre, ringraziamo il dottor Claudio Novali, la dottoressa Nicoletta Barzaghi e tutto il reparto di Riani­ma­zio­ne del­l’O­spedale San­ta Croce di Cu­neo per la capacità e la sensibilità dimostrate. Nel no­stro im­menso dolore ci sono di conforto la stima e l’affetto manifestati da tutti coloro che l’hanno conosciuto».
Al dolore di famigliari, amici e conoscenti si uniscono sentitamente anche l’editore Carlo Bor­sa­­lino e la sua famiglia, insieme con le re­dazioni della Rivista IDEA e di IDEAWEBTV.IT.