Allarme lupo, la Regione chiede l’intervento del Governo. Il primo monitoraggio nazionale sulla presenza del lupo, condotto tra il 2020 ed il 2021, stima oltre 900 esemplari nei territori alpini, in particolare nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta. Numeri che per la Regione Piemonte sono insostenibili e che richiamano la necessità di un tempestivo intervento del Ministero della Tran­sizione ecologica tramite la Conferenza Stato-Regioni. In Piemonte e, principalmente nelle province di Cuneo, Torino e Alessandria, la specie è presente da quasi 20 anni.

La popolazione sulle Alpi italiane è cresciuta, raggiungendo già nel periodo 2017-2018, il numero di 46 branchi e di 5 coppie per un totale di 51 unità riproduttive e una stima minima di 293 lupi. La parte più consistente della popolazione alpina si trova in Piemonte, nelle province di Cuneo e Torino. Il lupo in queste due province ha raggiunto quasi la saturazione territoriale, ed occupa oramai tutto il territorio montano interessando anche le zone col­li­nari e pedemontane.

La tendenza di crescita del­la popolazione è ora principalmente verso il nord del Piemonte e le al­tre regioni. Nelle province di Vercelli, Verbano-Cu­sio-Ossola e Novara, è do­cumentata la presenza di individui solitari stabili e di passaggio, ma non ancora di branchi.

Il vicepresidente e assessore alla Montagna, Fabio Carosso, sottolinea che si deve avere rispetto per il lavoro degli allevatori e per coloro che vivono nelle zone alpine che da mesi denunciano le predazioni. Un fenomeno non più isolato, per il quale sono sufficienti azioni di contenimento e di dissuasione da parte delle singole Regioni, ma che richiede l’approvazione in tempi rapidi del “Piano lupo” da parte del Ministero ed una strategia condivisa ed efficace per il controllo di lupi ed ibridi, anche con azioni mirate per zone come il Piemonte, dove i dati dimostrano che sono presenti i 2/3 dei lupi censiti nell’arco alpino.

Le attività di monitoraggio, analisi ed elaborazione dei dati sono state coordinate dal Centro referenza grandi carnivori del Piemonte e dall’Uni­ver­sità di Torino (Diparti­men­to di Scien­ze della Vi­ta e di Biologia dei Sistemi), nell’ambito del Progetto Life Wolf­Alps Eu, in sinergia con Ispra.