Alto contrasto | Aumenta dimensione carattere | Leggi il testo dell'articolo
Home Articoli Rivista Idea «Innovazione e indipendenza accelerano l’economia reale»

«Innovazione e indipendenza accelerano l’economia reale»

Ne parliamo con alberto deninotti, Azimut capital management

0
260

I numeri dettagliano la solidità di Azimut: raccolta netta 2021 18,7 miliardi di euro e masse totali pari a 83,2 miliardi di euro, di cui il 40% da business estero. Ne parliamo con Alberto Deninotti, Azimut Capital Ma­nagement Sgr Spa.

Dottor Deninotti, quando è entrato a far parte del Gruppo Azimut e perché?
«Sono entrato a far parte di Azimut Capital Management, la Rete dei Consulenti Finanziari del gruppo Azimut, nel 2016 dopo un percorso di formazione dedicato avendo conseguito la laurea in Banca, Borsa ed Assicurazione un corso della Facolta di Economia. Il perché è molto semplice, ho visto la realizzazione del mio sogno: poter intraprendere un lavoro autonomo, nel campo che ho sempre desiderato, potendo far parte di uno dei maggiori gruppi di gestione del risparmio e consulenza finanziaria del nostro Paese».

Quali sono le linee guida che ispirano la filosofia del Gruppo Azimut?
«Indipendenza da gruppi bancari ed assicurativi, internazionalizzazione essendo presenti in 17 paesi nel Mondo ed innovazione continua sono le caratteristiche fondamentali che ci rappresentano. La prima per noi è la più importante e si traduce nella possibilità di muoverci e di compiere scelte nel pieno interesse dei clienti, andando ad abbattere i conflitti di interesse. La seconda ci permette di esportare il nostro modello in altri paesi ed importare le competenze che ivi troviamo direttamente nella gestione dei no­stri clienti in Italia. L’inno­vazione è l’aspetto che ci permette di offrire servizi all’a­van­guardia che molto spesso sono anticipatori all’interno dell’offerta finanziaria. Tutto questo è stato ben riassunto dal nostro Presidente Pietro Giuliani in conclusione della due giorni di Convention tenutasi il 12 e 13 gennaio quando ha esplicitato che le linee guida per il 2022 sono: innovazione di prodotto, fintech (finanza digitale), crescita sui mercati esteri, spinta sull’economia reale in Italia e negli Usa».

Il vostro claim recita “la direzione per investire”. Perché il vostro modello è considerato innovativo?
«Il nostro modello è considerato innovativo perché spesso mira a soddisfare le esigenze dei clienti prima che essi ne sentano il bisogno, anticipando necessità future. Proprio per questo motivo dobbiamo avere ben chiara la direzione verso cui indirizzare gli investimenti non guardando solamente al passato, ma avendo ben chiaro i trend futuri».

Quali i servizi personalizzati per le imprese e clienti privati?
«Uno dei focus principali della nostra attività oggi è lavorare nell’economia reale. Nel dettaglio vogliamo fare da anello di congiunzione tra i clienti privati che hanno risorse da investire ed aziende che necessitano di queste risorse per sviluppare il proprio business. Lei mi chiederà… ma in concreto cosa significa? La nostra offerta, grazie anche all’utilizzo sempre più intensivo della tecnologia, arriva ad offrire, tra gli altri, servizi di venture capital, private equity e private debt che sono strumenti che mettono in contatto direttamente i nostri clienti con startup e piccole e medie imprese che sono il fulcro dell’economia reale del nostro Paese. Il mondo del credito bancario ha sempre fatto la parte del leone, le imprese vengono e venivano finanziate solo se strutturate e con determinati parametri tenendo poco in considerazione quelle che potevano essere le prospettive future. Ora con questi strumenti esiste la possibilità di permettere alle imprese di fare un salto di qualità e avere un aiuto ad accelerare il processo di crescita, con un sostegno forte e competente, ampliando in modo esponenziale il proprio business. Questa attività risulta positiva per il Paese e per il tessuto produttivo, si crea un connubio tra finanza e impresa, andando ad aiutare anche la creatività e l’inventiva che ci contraddistingue. In questo momento siamo consapevoli di quanto sia importante per molti imprenditori essere affiancati da consulenti capaci per garantire, anche in ottica di corretto passaggio generazionale, un futuro roseo alle proprie aziende».

In virtù della sua esperienza, dottor Deninotti, quali gli errori più comuni commessi dai risparmiatori e dagli investitori?
«In un mercato che si evolve in modo sempre più veloce occorre ritornare ai valori fondamentali, faccio riferimento al discorso della finanza comportamentale che studia come gli individui si comportano di fronte alle scelte di investimento. L’emotività spesso ci porta a fare la cosa sbagliata nel momento sbagliato. Per far capire ai nostri lettori quanto questo sia importante le posso dire che per ben due volte è stato assegnato il Premio Nobel per l’economia a psicologi. Il nostro lavoro più importante è proprio quello di affiancare i nostri clienti quando l’emotività prende il sopravvento e perciò calmare nei momenti di massimo entusiasmo e sostenere e guidare nei momenti di massima incertezza. Questo modus operandi è stato di estrema utilità per la gestione dei nostri clienti negli ultimi due anni, caratterizzati da fortissime oscillazioni sui mercati finanziari dovuti alla pandemia in atto. Il nostro compito più importante è aiutare i nostri clienti nel tenere la barra salda soprattutto quando il momento si fa difficile ed aiutarli a cogliere tutte le opportunità che ogni crisi genera».

Il mercato oggi richiede forte attenzione al tema della sostenibilità… che per il vostro Gruppo si traduce in quali dimensioni?
«La sostenibilità fa parte del Dna del Gruppo Azimut da più di vent’anni, attraverso tre diverse dimensioni: un team dedicato alle attività di responsabilità sociale d’impresa, una piattaforma di investimenti con un rating Esg e una governance interna che garantisce affidabilità e trasparenza».

Si parla con insistenza di cultura finanziaria. Perché e quali attenzioni deve avere un investitore in tal senso?
«In Italia viviamo in un contesto dove la cultura finanziaria non è così elevata, non per colpa dei singoli cittadini, ma perché nel percorso didattico classico si dedicano poche risorse a questo argomento.
Ritengo che il consulente finanziario sia una figura di riferimento per le famiglie italiane, come lo possono essere altri professionisti vedi i commercialisti, gli avvocati, i notai ecc… Il nostro compito è quello di essere sempre aggiornati e di saper cogliere le esigenze delle diverse generazioni e trasmettere quei concetti base che tutti gli investitori dovrebbero avere: orizzonte di medio-lungo termine, diversificazione, a differenza del passato puntare molto sulla rivalutazione degli investimenti e meno sui flussi periodici (cedole) ridotti al lumicino in un contesto come quello di oggi a tassi zero».

Quali i vantaggi di un confronto con il consulente finanziario?

«Noi consulenti finanziari siamo lavoratori autonomi, ognuno interpreta il lavoro a proprio modo, io posso dirvi la mia personale opinione. In ambito medico quando si vuole un parere approfondito ci si reca dallo specialista, il consulente finanziario è lo specialista nel curare i risparmi dei propri clienti con presenza in termini di tempo, disponibilità, reperibilità molto superiori a chi offre questi servizi in modo standardizzato. Per quanto mi riguarda molto spesso i clienti vedono in me un punto di riferimento che va al di là della consulenza finanziaria e io grazie al network di professionisti che ho costituito nel tempo, riesco a fornire risposte veloci, precise e professionali».

BaNNER
Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial