«Le esigenze locali sono la nostra priorità»

Presentati gli studi che consentiranno di progettare i nuovi presìdi ospedalieri di Cuneo e Savigliano

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«Con la presentazione dello studio sul di­men­­sio­na­men­­to clinico-gestionale dei nuo­vi ospedali di Cuneo e Sa­vigliano, compiamo un passo decisivo per la realizzazione del­le due opere. Abbiamo individuato le necessità, attraverso l’analisi dei flussi di mobilità passiva e attiva per tipologia di prestazioni e del reale fabbisogno sanitario del territorio, partendo dallo studio della rete erogativa esistente. È stato cioè de­lineato il “contenuto”, in mo­do da fornire ai progettisti le indicazioni per disegnare il “contenitore” dei due nuovi no­socomi. I sol­di ci sono. Per Cuneo non re­sta che avviare l’iter progettuale, mentre per Savigliano andrà an­cora definita l’area di insediamento, ma si tratta di una scelta a breve termine». Così l’assessore alla Sanità della Regione Pie­monte Luigi Icardi alla presentazione dell’analisi della rete erogativa della Granda e della definizione delle azioni di riordino e dimensionamento clinico-ge­stio­­nale dei nuovi ospedali di Cu­neo e Savigliano-Saluzzo, svol­tasi nel­lo Spazio Incontri della Fon­dazione Crc, a Cuneo.

«Per la nostra realtà provinciale», ha proseguito Icardi, «si tratta di un intervento senza precedenti, con un investimento com­plessivo di oltre 500 milioni di euro, per 696 posti letto (più 109 posti tecnici) a Cuneo e 325 posti letto (più 57 posti tecnici) a Savigliano. Ma il riordino della rete erogativa cuneese non si limiterà alla “mera” realizzazione dei nuovi ospedali, perché sarà accompagnata an­che dalla riorganizzazione dell’offerta dei nodi erogativi territoriali, chiamati a operare in pie­na sintonia e sinergia con la nuova rete ospedaliera provinciale. Mi riferisco alle nuove “ca­se di comunità”, che in provincia di Cuneo saranno nove, oltre a tre “ospedali di comunità” e alle quattro “centrali operative territoriali”, tutte opere in attuazione del Pnrr, che per la sanità della provincia di Cuneo vuol dire investimenti complessivi per oltre 20 milioni di euro. Si tratta di nodi strategici per la presa in carico proattiva e la ge­stione dei percorsi legati alla cronicità e alla fragilità, in sinergia con gli ospedali per acuti».

L’Assessore ha parlato anche del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie della provincia di Cuneo che verrà dismesso per la costruzione dei nuovi presìdi ospedalieri, indicando la necessità di valutarne contestualmente la riconversione in strutture sanitarie con funzioni idonee alle funzioni sanitarie di prossimità sul territorio. «Su questo fronte», ha osservato Icardi, «un ottimo esempio è l’im­minente potenziamento del Centro Dia­lisi all’interno del­l’o­spedale di Saluzzo che già guarda al mantenimento e alla riorganizzazione dei servizi ambulatoriali in città, anche dopo la realizzazione del nuovo ospedale di Savigliano».

Nel dettaglio del dimensionamento dei due nuovi ospedali so­no intervenuti i professionisti Luca Algostino, Davide Iannuzzi e Claudio Aruta della Agm Pro­ject Consulting, che hanno svolto l’ana­lisi del contesto di riferimento e delle esigenze cliniche, sanitarie e assistenziali del bacino d’utenza, grazie al contributo delle Fon­dazioni Crc e Ospedale Alba-Bra Onlus, rappresentate nell’occasione rispettivamente dal vicepresidente Francesco Cappello e dal direttore Luciano Scalise.

Per la Fondazione Ospedale di Cuneo ha parlato la presidente Silvia Merlo, che ha sottolineato il respiro provinciale del nuovo ospedale del capoluogo, in sinergia con gli altri presìdi sanitari del territorio. Sugli aspetti specifici del riordino della rete sanitaria provinciale hanno espresso le loro osservazioni il direttore generale dell’Azienda Ospeda­lie­ra Santa Croce e Carle di Cu­neo, Elide Azzan, il direttore ge­nerale dell’Asl Cn1, Giuseppe Guerra e il direttore generale del­l’Asl Cn2, Massimo Veglio.

A margine dell’appuntamento, con una nota, è intervenuto an­che il presidente della Regione Al­berto Cirio: «La provincia di Cuneo è centrale nelle politiche sanitarie della Regione. Dal­l’i­nizio del nostro mandato abbiamo dato una risposta, attesa da più di vent’anni, al territorio di Langhe e Roero, con l’apertura dell’ospedale di Verduno. Ora con questi interventi a Cuneo e Savigliano, del valore senza precedenti di oltre 500 milioni di euro, diamo un’ulteriore risposta ad altre due aree importanti della Granda. E tutto questo ac­can­to a un lavoro di rafforzamento capillare che par­te da ciò che la pandemia ci ha insegnato e che realizzeremo attraverso la nostra riforma della medicina territoriale e un investimento di altri 20 milioni di euro legati al Pnrr. Parliamo di nove nuove “case di comunità”, tre “ospedali di comunità” e quattro “centrali operative territoriali”. In­terventi che ci permetteranno di po­tenziare il sevizio sanitario lo­cale per offrire ai cittadini cuneesi le migliori cure possibili».