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«Ecco i nostri (tanti) obiettivi per verduno»

Il presidente della Fondazione Ospedale Alba-Bra Bruno Ceretto fa il punto sui progetti in corso

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L’ambizioso progetto dei giardini terapeutici met­te nuovi tasselli. Gli altri traguardi: Ver­duno ospedale più “gourmet” d’Italia, interventi artistici e un nuovo percorso all’aria aperta per dipendenti, degenti, visitatori e cittadini. Que­sta è la visione del presidente della Fondazione Ospe­dale Alba-Bra Onlus Bruno Ceret­to, il cui incarico è stato rinnovato per un secondo mandato nel giugno scorso.

Ceretto, è soddisfatto degli ul­timi progetti concretizzati?
«Io e tutta la Fondazione sia­mo molto felici dei risultati ottenuti. La Radioterapia è un sogno che si avvera, reso possibile dalla generosità del territorio, della Regione Pie­mon­te e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Siamo orgogliosi per averci creduto fin dall’inizio e per aver contribuito con un mi­lione e mezzo di euro, acquistando l’allestimento tecnologico e gli arredi, oltre ad aver messo a disposizione i nostri esperti Giulio Bertagna per i colori e Giulio Senes e Natalia Fumagalli dell’Università di Milano per la realizzazione del giardino terapeutico. È un caso unico nelle radioterapie del Piemonte, il secondo che realizziamo e doniamo al­l’o­spedale, dopo quello del­la Psi­­chiatria, anch’esso il pri­mo in Italia per questa tipologia di pazienti».

Quali sono i prossimi obiettivi della Fondazione?

«La realizzazione di oltre 50mila metri quadrati di giardini terapeutici attorno e dentro l’ospedale è uno dei grandi obiettivi che ci siamo posti da qui al 2023. Ci siamo presi a cuore anche le aree verdi che possono essere messe a disposizione dei pa­renti in attesa o, comunque, facilitare gli accessi alla struttura. Sono già stati avviati i la­vori del viale d’accesso e ab­biamo completato la segnaletica pedonale nei parcheggi in direzione Santa Vittoria e il boulevard centrale. Abbiamo avuto l’onore di ospitare, il 23 settembre, la signora Maria Franca Ferrero, e l’abbiamo resa partecipe dei pri­mi risultati ottenuti dal giorno dell’intitolazione del nuovo nosocomio a Michele e Pietro Ferrero, grazie alla donazione della famiglia Ferrero stessa, finalizzata a realizzare il parco nel presidio ospedaliero».

Cosa c’è in cantiere oltre al “verde”?
«Con l’artista David Trem­lett abbelliremo l’area antistante l’auditorium, realizzato con il contributo della Banca di Cherasco, della famiglia di Ferruccio Stroppiana e della Fondazione Crc: una sala da 160 posti pensata per l’umanizzazione e la formazione. Già da qualche mese e per tutto il 2022 saremo impegnati nel progetto “Cibo e salute in ospedale”, che si propone di innovare la ristorazione ospedaliera. Un progetto complesso che vede coinvolta la Nutrizione Cli­nica e tanti altri servizi per portare l’ospedale Michele e Pietro Ferrero a essere degno di questo territorio e, quindi, il nosocomio in cui si mangia meglio in Italia. Ultimo impegno, in ordine di tempo, che ha come orizzonte il 2022, è la creazione di un percorso vita/benessere outdoor ad anello attorno all’ospedale, lungo circa 4 chilometri e dotato di piazzole attrezzate. Abbiamo inoltre partecipato a un bando della Fondazione Crc, in collaborazione con il Cral, proprio per dare l’opportunità ai dipendenti e alla cittadinanza in generale di usufruire dell’area pubblica attorno all’ospedale per attività sportive. Le idee, come si può facilmente intuire, non mancano; l’impegno cresce con il tempo e, devo dire, anche la fiducia del territorio nei no­stri confronti. È doveroso quindi ringraziare tutti coloro che continuano a supportare la nostra buona causa».

Articolo a cura di Adriana Riccomagno

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