Memo4345: percorso mutimediale storico e didattico

Presso la ex chiesa di Sant’Anna a Borgo San Dalmazzo

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A Borgo San Dalmazzo è stato inaugurato Memo4345, percorso multimediale storico e didattico dove i visitatori, guidati alla conoscenza e alla riflessione sugli elementi es­senziali della Shoah in Europa, possono approfondire la storia dei 357 ebrei (334 stranieri, 23 italiani) deportati ad Auschwitz dal campo di concentramento attivo in città tra il settembre 1943 e il febbraio 1944.
L’allestimento si trova all’interno della ex chiesa di Sant’Anna, a lato del Memoriale della Deportazione realizzato 15 anni fa nell’ambito del progetto Interreg “La memoria delle Alpi”, a pochi passi dalla stazione ferroviaria dalla quale partirono i convogli verso i campi di sterminio nazisti.
«Siamo orgogliosi e onorati di poter finalmente inaugurare Memo4345», commenta il sindaco, Gian Paolo Beretta.
«Un luogo importante di memoria culturale e valoriale. Un ideale laboratorio dinamico e sempre in evoluzione che, attraverso il ricordo dell’olocausto degli ebrei, vuole trasmettere e comunicare messaggi importanti e indelebili alla nostra memoria collettiva. Pertanto, nella costruzione del ricordo e della memoria si è voluto ri­creare un percorso tra il passato e l’attualità. Affinché le efferatezze, le violenze umane e i genocidi, purtroppo ancora presenti in diverse parti del mondo, siano da monito alle nuove generazioni per conoscere, capire e comprendere come la pace e la convivenza tra i popoli si può e si deve diffondere con l’impegno, la solidarietà, il rispetto e l’amicizia di tutti».
La ricerca storica sta alla base della narrazione proposta da Memo4345. A guidarne la realizzazione Adriana Muncinelli, collaboratrice dell’Istituto storico della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Cuneo, già ideatrice e responsabile del progetto di ricerca “Oltre il nome”, condotto in collaborazione con Elena Fallo e successivamente sfociato nella pubblicazione del saggio omonimo, edito nel 2016 da Le Château Edizioni di Aosta, di cui è in corso la stampa della seconda edizione.
«Il lavoro sulla memoria pubblica richiede tempi lunghi, condivisione di obbiettivi e un’operosa pazienza. Questo allestimento», spiega la professoressa Muncinelli, «era stato prefigurato fin dalla realizzazione del Memoriale. Il tempo intercorso per realizzarlo ci ha felicemente consentito di restituire a moltissimi nomi i volti e ricostruirne le storie, collocandole nei loro diversi contesti storici e geografici. E di approfondire la riflessione sul rapporto tra memoria e presente. Tutto ciò è stato messo a frutto in Memo4345».
Un processo che a Borgo San Dalmazzo, comune aderente a “Paesaggi della Memoria”, as­sociazione nazionale che riunisce in rete musei e luoghi di memoria dell’antifascismo, de­l­la deportazione, della Resi­stenza e della Liberazione, è attivo da tempo.
Da più di vent’anni il comune di Borgo San Dalmazzo tra l’altro sostiene e contribuisce con iniziative alla manifestazione “At­traverso la Memoria”, che ogni inizio di settembre rievoca la traversata della montagna dei circa 800 ebrei stranieri in fuga dalla Francia. E in seguito all’allestimento del Memoriale, ogni anno con la “Marcia dei lumini” dà voce ai nomi dei deportati nella notte di gennaio ad essi dedicata.
«Borgo San Dalmazzo, con Fossoli, Trieste e Bolzano, è uno dei quattro campi di internamento e transito per ebrei presenti sul territorio italiano e l’Amministrazione Comunale, nel corso degli anni, ha fortemente voluto dare spazio a una storia che non può essere dimenticata e taciuta», sottolinea l’assessore alla Cultura Roberta Robbione.
«Il visitatore è accompagnato attraverso una serie di sguardi su quei tragici eventi fino a giungere alle responsabilità che in ogni tempo portiamo nella Storia che ci è data di vivere. Se il Memoriale della Deportazione è una sentinella che veglia affinché nulla venga consegnato all’oblio, Memo4345 rappresenta la voce narrante per favorire un’attiva e consapevole cultura della pace e della convivenza civile».
Dello stesso avviso Sergio Soave, presidente dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo.
«Memo4345 arricchisce la proposta culturale di Borgo San Dalmazzo», spiegano il presidente di Atl del Cuneese, Mauro Bernardi e il direttore Daniela Salvestrin, «città che in questi anni ha avuto il merito di recuperare un importante pezzo della nostra storia contemporanea. Storie di persone, che abbiamo il dovere di ricordare per far sì che le dinamiche che hanno permesso la Shoah non si ripetano in futuro».
La gestione del percorso museale sarà curata dall’Azienda Turistica Locale, già gestore dell’Ufficio Turistico IAT di Borgo San Dalmazzo.