Il viaggio è ripartito dai Pirenei per arrivare a Cuneo a metà settembre

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Ecco un sunto del primo resoconto del terzo anno consecutivo del progetto “Pedalando tra le aquile”, partito attraversando la catena dei Pirenei, il Massiccio Centrale per proseguire attraverso le Alpi del Mare con l’arrivo a Cuneo previsto per metà settembre.
«Sono le 7,30 del 5 agosto quando da Cap Higuer, ultimo avamposto spagnolo prima dell’Oceano Atlantico, il luogo dove nasce idealmente la Catena Pirenaica», esordisce Giovanni Panzera.
«Per un paio di giorni ho dovuto lottare con il maltempo e le temperature che nonostante la quota sia ancora bassa si aggirava al mattino sugli 8/9 gradi e durante il giorno si assestava intorno ai 15. Quando sono iniziate le salite pirenaiche il meteo si è stabilizzato al bello e sono iniziate le pendenze, belle toste che hanno subito messo a dura prova le mie gambe e l’allenamento post-covid. Tutto funziona bene anche se il fiato non è più quello di prima, il terribile virus ha lasciato il segno ahimè indelebile ma la mia forza di volontà è più forte. Così in questi primi 10 giorni mi sono lasciato alle spalle una trentina di Passi Pirenaici, alcuni noti e altre poco conosciute ma con pendenze che di media sono al 10% (i ciclisti sanno che cosa significhi) salite lunghe anche una decina di chilometri con dislivelli importanti. In questo viaggio che ho definito “viaggio della rinascita”, gli incontri con la gente sono sempre cordialità. Attraverso bellissimi piccoli paesi dalla storia antica dove la vita è ancora semplice e genuina, non manca mai un sorriso, un incoraggiamento e un “bravò e un courage” da parte dei ciclisti che incontro lungo la strada o nei campeggi».