L’arte in Fondazione riparte da Alberto Burri

Presentata ad Alba la mostra autunnale della Ferrero sulla “poesia della materia”

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Sapere che in autunno la Fondazione Ferrero ospiterà di nuovo una grande mostra di livello internazionale aiuta in quel percorso di ritorno alla normalità che si sta cercando di fare in questa prima fase post emergenza sanitaria. L’appuntamento biennale ospitato ad Alba è fortemente atteso dagli ap­passionati d’arte non soltanto piemontesi: dopo le retrospettive dedicate a Gia­como Balla, a Felice Casorati e a Carlo Carrà, i riflettori saranno puntati sull’arte informale di Alberto Burri.
La mostra “Burri la poesia della materia”, visitabile dal 9 ottobre al 30 gennaio 2022, è stata presentata in anteprima nei giorni scorsi all’interno di un evento in presenza ospitato proprio presso la Fondazione Ferre­ro, alla presenza di Maria Fran­ca Fer­rero, che della Fondazione è presidente, del­la nuora Luisa Strumia.
A fare gli onori di casa sul palco è stato Bartolomeo Sa­lomone, direttore generale della Fondazione Ferrero.
«Questa mostra», ha spiegato Salomone, «è il risultato di una fruttuosa collaborazione tra la Fondazione Ferrero e la Fondazione Palazzo Albiz­zini Collezione Burri, che da oltre un anno stanno fattivamente lavorando per la riuscita di questo importante evento ormai prossimo. L’ap­puntamento di oggi che sta particolarmente a cuore, perché inizia a raccontare i contenuti artistici e a trasmettere le informazioni tecniche dell’esposizione, dando via alla comunicazione che in­tende raggiungere tutti i potenziali visitatori della nostra mostra. Si tratta di un progetto in linea con una storia ormai ultraventennale di esposizioni d’arte realizzate con successo dalla nostra fondazione e in sintonia con i valori etici e gli obbiettivi di “responsabilità sociale” del Gruppo Ferrero, oggi diretto con tanto successo e grande grandissimo impegno dal presidente esecutivo Giovan­ni Ferrero. “Burri la poesia della materia” sarà una grande mostra retrospettiva antologica che metterà in evidenza aspetti inediti dell’arte di Alberto Burri».
Il filosofo e critico d’ar­te Nicola Davide Angerame ha sottolineato la valenza della mostra di uno degli artisti italiani più importanti a livello internazionale, non solo del secondo Novecento ma dell’intero secolo, la cui rilevanza non scema nel tempo, ma anzi aumenta».
Bruno Corà, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello e curatore della mostra ha voluto rimarcare come: «In Burri la materia si anima di una genialità che prima non aveva. L’ar­tista le conferisce una forma, una spazialità, un’aura». L’archi­tetto Tiziano Sartea­nesi, componente del comitato esecutivo della Fon­dazione Burri, si è soffermato sulle caratteristiche dell’allestimento che ver­rà realizzato alla Fon­dazione Fer­rero, mentre Eva Menzio, che ha avuto modo di conoscere di persona Burri, ne ha offerto un ritratto sotto il profilo umano.