Il Fossano resta in Serie D, Viassi: “Un’impresa, forse qualcuno voleva vederci morti…”

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Una salvezza a un certo punto insperata, forse soprattutto per chi non era dentro lo spogliatoio di Corso Trento. Il Fossano ha centrato ieri una vera e propria impresa, ottenendo la permanenza in Serie D con una giornata d’anticipo, dopo essere stato a lungo a fondo classifica.

Un successo a tutti gli effetti che mister Fabrizio Viassi riassume così: “Lo paragono al trionfo in Eccellenza di qualche anno fa, perchè era forse anche più difficile. E’ un’impresa? Sì, perchè per come si era messa la situazione a un certo punto del campionato, quando avevamo 8-9 punti di distacco dalla penultima, era davvero difficile. Ce l’abbiamo fatta mantenendo la linea della gioventù fino all’ultimo”.

Il tecnico vercellese sottolinea anche quali siano state le principali difficoltà di questa annata: “E’ stata dura non solo per l’aspetto tecnico, ma anche per quanto riguarda la difficile gestione del Covid, con tante partite giocate consecutivamente e pochissimi giorni per riposare. Ricordo molte gare in cui siamo scesi in campo senza un attaccante centrale. Credo, per assurdo, che molte squadre che quest’anno hanno fatto bene avrebbero faticato senza i loro giocatori migliori. Per esagerare, credo che anche l’Inter senza Lukaku e Lautaro Martinez per dodici partite (le stesse in cui il Fossano è stato privo di Alfiero, ndr) forse non avrebbe vinto lo scudetto, o comunque avrebbe faticato molto di più”.

Insomma, Viassi va anche contro i luoghi comuni: “Tutti i giocatori vanno rispettati allo stesso modo, ma non si può dire che tutti abbiano lo stesso peso: ovviamente uno come Alfiero, ad esempio, è molto importante per noi. Non fosse così, ogni settimana non giocherebbero sempre gli stessi in molte squadre. Credo, quindi, che la frase “i giocatori sono tutti uguali” sia molto ipocrita e non ho problemi a dirlo. Non era scontato che andasse così, siamo stati bravi a farla andare così, ma anche il peso dei giocatori è stato decisivo”.

Ed è proprio sul gruppo che si pone l’accento: “Il merito in primis è dei ragazzi, che ci hanno creduto anche quando tutti ci davano per spacciati, così come lo staff e la dirigenza, ha serrato i ranghi e ci ha creduto. E’ un risultato che va condiviso con tutto l’ambiente Fossano. Molti volevano vederci affossati a livello sportivo, forse anche perchè non sono simpatico a tanti, ma la cosa non mi interessa. Purtroppo dovranno ingoiare il boccone amaro e imparare meglio a gufare (ride, ndr). Potremmo dire tante cose, ma vogliamo solo pensare a questa salvezza meritata e ottenuta sul campo recuperando tantissimi punti alle dirette concorrenti”.

Una stagione così, però, lascia anche spazio a riflessioni oggettive: “Abbiamo sbagliato alcune valutazioni, sia io che la società, avendo avuto forse fretta nel fare alcune scelte, complice anche l’entusiasmo della scorsa stagione. Credo che anche la sfortuna abbia avuto un ruolo importante, ma siamo stati bravi a rialzarci. Cosa mi aspetto dal terzo anno in D? Credo che tutti, compresa la società dovranno crescere. Sarà l’annata della maturità? Credo che una squadra non matura non avrebbe centrato una salvezza di questo tipo. Di certo, già durante la festa ci siamo detti che non vogliamo più soffrire così”.