Un ponte che unisce il mondo della scuola e quello del lavoro

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Il primo passo è l’iscrizione al Cpi (Centro per l’impiego) di competenza. La ricerca di un’occupazione per le persone disabili parte dagli uffici del territorio, che si adeguano alla Legge n. 68 del 1999, l’atto giuridico che regola l’accesso al mondo del lavoro per le persone con disabilità; ma le modifiche delle competenze in ambito del lavoro, che hanno trasferito il collocamento mirato dalle province alla regione, hanno evidenziato in maniera chiara la necessità di omogeneizzare le norme per tutto il Piemonte. Secondo il report prodotto a marzo di quest’anno dalla Regione Piemonte e dall’Agenzia Piemonte Lavoro, nel 2019 lo “stock” degli iscritti per il collocamento era di 60.459 persone, di cui più di 51.000 inoccupati. Insomma, il percorso appare ancora lungo. Gli indicatori di allarme sembrano emergere già dal mondo scuola: teniamo conto, infatti, che la stragrande maggioranza dei ragazzi disabili assolve l’obbligo scolastico (67,2%) ma solo il 18,6% dei diversamente abili riesce a diplomarsi mentre appena il 4,2% consegue una laurea. Il trend delle assunzioni nel pubblico e nel privato sembra essere rimasto costante negli ultimi anni (anche se bisognerà vedere l’effetto, per l’ultimo periodo, della drammatica situazione pandemica), garantendo sempre nel 2019 a 2.530 piemontesi disabili di poter rientrare nel mondo del lavoro, la maggior parte dei quali attraverso contratti a tempo determinato e indeterminato (più del 90%), a fronte di un’esigua minoranza che ha ottenuto contratti di tirocinio o apprendistato. Il macrosettore in cui i dati riportano una maggiore necessità è quello dei servizi, che copre il 52,3% degli occupati, seguito dalle industrie. Per questo triennio (2021-2024) il Piemonte ha stanziato 40 milioni di euro per incentivare l’accomodamento delle postazioni lavorative e progetti innovativi volti a garantire l’inserimento lavorativo, un indubbio miglioramento rispetto agli ultimi anni. Serviranno anche qui, però, grandi riforme di sistema a partire dalle scuole per ottenere una reale e profonda inclusione.