«Questo è il migliore esempio di Italia che sa reagire»

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Anche la Ferrero, da sempre impegnata in progetti di re­spon­sabilità sociale, scende in campo contro la pandemia di coronavirus. Lo ha fatto attivando, presso la propria Fondazione, un centro vaccinale, che è stato te­nuto a battesimo dalla signora Maria Franca, affiancata nella visita dalla nuora Luisa, e da numerose autorità, a partire dal commissario straordinario nazionale per l’emergenza Covid, il generale del­l’Eser­cito Francesco Paolo Figliuo­lo, recatosi nei giorni scorsi per visionare di persona i nuo­vi centri vaccinali allestiti nella regione sabauda.

Dopo aver salutato e ringraziato per l’impegno la signora Maria Franca Ferrero, il generale Figliuolo ha elogiato il senso di responsabilità sociale della Ferrero e del territorio albese. «Visitando questo territorio», ha affermato il Commissario, «la mente va ai tragici giorni del novembre 1994, quando le copiose e incessanti piogge fecero esondare il Tanaro.

Solo ad Alba morirono 9 persone, a livello regionale i morti furono ben 70, a cui si aggiunsero oltre 2mila sfollati. Anche il sito produttivo della Fer­rero fu invaso dal fango: sembrava tutto perso, ma dipendenti, volontari, Alpini e tan­te altre persone volenterose presero la pala e iniziarono a spalare. In pochi giorni, ven­ne riattivata la produzione. La Ferrero oggi dimostra di voler interpretare anche lo spirito della campagna vaccinale in atto, aprendo un centro vaccinale che è la perfetta espressione della sinergia esistente in questo territorio tra privato e pubblico. Tutto ciò nel segno dello slogan ferreriano per eccellenza: “Lavo­rare, cre­are, donare”. Ecco, è questo lo spirito che deve guidarci, anche perché abbiamo tutte le capacità per rialzarci. Dopo aver somministrato il vaccino agli anziani e alle persone più fragili, procederemo con le persone che lavorano. Ce la faremo e non dimentichiamo mai che la nostra è la nazione più bella del mondo».

Parole di ringraziamento nei confronti della Ferrero anche da parte del capo della Pro­tezione Civile Nazio­nale, Fa­brizio Curcio, il quale ha di­chiarato: «Quello che giunge da questa azienda e dalle altre che in questi giorni stanno aprendo nuovi centri vaccinali è il miglior segnale possibile in questa fase. Ci attendono mesi importanti, non dobbiamo perdere la fiducia, perché ce la faremo per davvero. La svolta è davvero vicina e torneremo a vivere sereni la nostra quotidianità».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il quale ha fatto il punto della si­tuazione: «Quella dei vaccini non è assolutamente una ga­ra, ma siamo lieti del fatto che il Piemonte sia la prima regione per quanto riguarda il numero di persone vaccinate con doppia inoculazione in relazione al numero complessivo di residenti. C’è ancora molto da fare ma ce la stiamo mettendo tutta, anche grazie alle Aziende Sanitarie Locali, ai medici di base, agli infermieri, ai farmacisti e alle aziende private che stanno rispondendo positivamente al nostro appello: attualmente, in Piemonte, le vaccinazioni vengono eseguite in oltre 170 strutture pubbliche a cui si aggiungono più di 40 centri privati. Ciò consente di vaccinare quotidianamente oltre 22mila persone, che è l’obiettivo che richiede il piano redatto dal generale Figliuolo. Abbiamo comunque già fatto un test per incrementare il potenziale, vaccinando in un solo giorno oltre 30mila persone. A maggio riusciremo quindi a vaccinare quotidianamente 40mila piemontesi, arrivando a metterne in sicurezza un milione al mese. L’auspicio è che le forniture da parte dello Stato possano essere regolari».

Alla cerimonia sono intervenuti anche il sindaco di Alba, Car­lo Bo, e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, il quale ha posto l’accento sull’impegno degli uomini e le donne del­l’Esercito, che an­che in occasione di questa e­mergenza, si sono dimostrati una garanzia di successo.