SPECIALE IDEA AWARDS 2000-2020 – LE IMPRESE: 9 maggio 2010, Cuneo è sul tetto d’Italia

0
430
VOLLEY PALLAVOLO V-DAY FINALE SCUDETTO. ITAS DIATEC TRENTO - BRE BANCA LANNUTTI CUNEO.

La più grande vittoria della storia per una squadra sportiva cuneese? Forse sì. Sicuramente il successo che, per una serie di elementi che contribuirono a renderlo tale (il format del campionato, l’esperienza di quella squadra, il periodo storico) ha coinvolto il maggior numero di appassionati cuneesi, regalando una gioia quasi senza paragoni.

Se nella storia mondiale esiste un D-Day nella mente di tutti (quello dello sbarco in Normandia, il 6 giugno 1944), in quella dello sport della provincia Granda esiste un V-day che vale più di molte altre parole.

9 maggio 2010, Futurshow Station di Casalecchio di Reno, nel bolognese. La Bre Banca Lannutti Cuneo vince il primo scudetto della storia del Piemonte Volley, superando in una finale tiratissima l’Itas Diatec Trentino. Fu un evento epocale, perché Cuneo, nonostante fosse a tutti gli effetti una piazza storica della pallavolo tricolore, non aveva mai brindato alla vittoria di un campionato.

Ci riuscì con la squadra che, forse, non era la più accreditata tra le tante corazzate costruite nei lunghi anni di presidenza Lannutti. Alcuni campioni del passato non c’erano più, altri c’erano ma iniziavano ad essere fin troppo “esperti”.

Soprattutto, c’era una piazza insofferente, dopo tre annate non proprio brillantissime nonostante i grandi proclami, ma nel contempo curiosa per assistere alle gesta di un gruppo che, si diceva, sembrava avere troppi “galli” in un unico spogliatoio.

Oltre ai già presenti Wjismans, Nikolov e Fortunato, erano infatti arrivati (e ritornati, in alcuni casi) il “professore” Grbic, Gigi Mastrangelo, il giovane Simone Parodi e Hubert Henno, chiamato a ricoprire il vuoto lasciato nel ruolo di libero da Daniele Vergnaghi. Con loro, i rincalzi di lusso Peda e Patriarca, ma soprattutto un tecnico che faceva storcere il naso a molti, perché troppo inesperto: Alberto Giuliani, reduce da un’ottima annata a Verona.

I dubbi non mancavano, insomma, e sembravano essere confermati da un inizio di stagione non all’altezza: tre sconfitte nelle prime sei giornate e Cuneo che sembrava destinata a un campionato di rincorsa.

Da lì, però, il passo cambiò: la Bre chiuse al secondo posto il girone d’andata e si confermò nella stessa posizione anche alla fine della regular season, seconda solo a quella Itas Diatec Trentino che sembrava davvero inarrivabile.

La cavalcata playoff, però, diede qualcosa di unico a quel gruppo, dimostratosi unito come non mai per raggiungere l’obiettivo finale.

Piacenza, campione in carica, venne liquidata in tre incontri ai quarti, mentre in semifinale fu compiuta una grande impresa. I ragazzi di Giuliani, infatti, riuscirono a vincere gara-4 in casa di Treviso, centrando così la terza finale nel lungo percorso del sodalizio cuneese.

Il resto? Il resto è storia. La fiumana cuneese a Casalecchio. Gli spalti gremiti. Quel titolo che sembrava impossibile e che poi pian piano si avvicinò. L’alzata di Grbic e la schiacciata di Vladimir Nikolov, che poi, quasi spinto dal boato del pubblico, prosegue di slancio, passando sotto alla rete e correndo verso al pubblico per festeggiare.

Seguirono bevute, abbracci, lacrime. Molti giocatori ricorderanno di essersi trovati praticamente spogliati dei loro vestiti in poche frazioni di secondo. E poi, la festa a Cuneo, con Piazza Virginio gremita e i portici di via Roma (ancora non pedonale) che erano di fatto resi inagibili dalla fiumana presente.

Ecco perché, in fondo, la candidatura di quel trionfo a impresa sportiva del ventennio va da sé. Perché tutti noi ci ricordiamo dov’eravamo quel 9 maggio 2010…