Alto contrasto | Aumenta dimensione carattere | Leggi il testo dell'articolo
Home Articoli Rivista Idea «Draghi come Conte non farà miracoli contro il virus»

«Draghi come Conte non farà miracoli contro il virus»

Padellaro: «ha gli stessi strumenti del suo predecessore» Il primo direttore del Fatto Quotidiano: «Il Presidente del Consiglio è al centro, l’ex a sinistra e Meloni a destra; ecco il nuovo scenario. Ma la politica attraversa una grave crisi. I giornali legati al territorio come IDEA sono quelli che raccontano meglio la realtà»

0
217

Direttore, come dob­­biamo giudicare le pri­me mos­se del Go­ver­no Draghi? Crede che ci siano le premesse per una sostanziale svolta rispetto alle politiche del recente passato?
«È tutto un problema di aspettative create dall’informazione, a mio parere. Draghi, in realtà, con i suoi silenzi, ha fatto molta attenzione a creare poche aspettative. Ha sempre detto che si sarebbe dedicato ai problemi da affrontare e che su quei temi sarebbe stato poi giudicato. C’è stato invece un peana complessivo e preventivo da parte di tutta l’informazione, a parte Il Fatto Quo­tidiano, e Draghi è stato accolto quasi come un messia. Ma sappiamo che essere “uomini della Provvidenza” non porta troppo bene. Lui si trova semplicemente alle prese con gli stessi problemi di Conte e ha gli stessi strumenti per provare a risolverli. Non può avere, meglio così, poteri eccezionali. Può solo decidere secondo il suo ruolo di presidente del Con­siglio e secondo le regole, con un’ampia maggioranza a sua disposizione e un’opposizione che non osa danneggiarlo».

Ma la strategia delle poche parole, in un momento così complesso, non potrebbe essere la carta vincente?

«Non direi che si tratta di una strategia, cioè di una linea decisa a tavolino. Draghi è così, lo è sempre stato nei ruoli apicali che ha ricoperto. Ruoli in cui si richiede sempre che a parlare siano i fatti: lui lo ha fatto come direttore generale del Tesoro, poi come governatore della Banca d’Italia e soprattutto da presidente della Bce. Incarichi solenni che prevedevano sempre un eloquio stringatissimo».

Ora pensa che le nuove restrizioni dettate dalla pandemia lasceranno un segno ancora più pesante sull’economia del no­stro Paese?
«Dopo un anno che è stato caratterizzato dal virus, la no­stra economia risulta già devastata. Se, a questo punto, si programmasse e si rispettasse anche un mese di maggiori restrizioni, per poi passare alle vaccinazioni di massa, credo che non sarebbe nulla di insostenibile. Del resto, bisogna farlo se vogliamo uscire da questa situazione. La ripresa poi ci sarà, in primis nel settore manifatturiero sicuramente. Sarà più difficile e lenta in quei campi dove il virus ha colpito duro: quindi nel turismo, nella ristorazione e nel commercio».

Con Draghi presidente di un governo tecnico, il ruolo della politica è diventato decisamente marginale oppure potrebbe ancora avere una sua ragione d’esistere?

«Lo scenario politico si sta av­viando verso un sistema tripolare, dove Draghi è ovviamente al centro. Tra un anno sarà lui che dovrà decidere cosa fare: cioè se restare presidente del Consiglio oppure se salire al Quirinale al posto di Mattarella. Allora poi sapremo valutare. Draghi, intanto, è al centro del sistema politico attuale. A sinistra c’è Conte, figura importante per i Cinque Stelle che con lui, secondo i sondaggi, hanno recuperato due pun­ti in più di percentuale. A destra, invece, c’è la Me­loni a completare questa, diciamo, “trimurti”…».

Ma intanto non ci sono se­gnali alternativi alle scelte di Ma­rio Dra­ghi: la politica resta a guardare. Per convenienza?
«In generale, la politica sta conoscendo in questo momento una fase di profonda crisi. Il Pd è letteralmente spaccato dopo le dimissioni di Zin­garetti e deve ora trovare un nuovo equilibrio con Letta. Il Movimento 5 Stelle ha chiamato Conte per rimettere insieme i coc­ci dopo l’esperienza di governo. La sinistra ha Articolo Uno al Governo e Flatoianni all’opposizione. Dal­l’altra parte, la stessa Lega è divisa in una componente di lotta (ma Salvini è il solito Salvini) e una di governo (quella con Zaia e altri governatori). L’unico partito solido sembra Fratelli d’Italia perché al vertice della struttura ha un “leader” riconosciuto come la Meloni, però in una realtà “balcanizzata” come quella attuale ha poca voce in capitolo».

Alla fine, tutto si riduce all’efficacia dei vaccini: sarà questa l’unica soluzione dei problemi?
«Ci sono però due aspetti da considerare. Da un lato l’esigenza di effettuare una vaccinazione di massa. E considerando che ci sono quattro vaccini sul mercato e altri forse in arrivo, credo che il problema sarà inevitabilmente risolto. Lo Stato ha scelto il generale Figliuolo con la Protezione Ci­vile per creare una struttura che entro l’estate possa arrivare a vaccinare tutti o quasi. Dall’altro lato, però, nel Go­verno ci sono voci contrastanti sulle misure da applicare a proposito delle restrizioni chieste dal Comitato Tecnico Scien­tifico e si procede ancora con poca chiarezza».

Ultima domanda sul ruolo dell’informazione: i media hanno raccontato la realtà nel modo giusto o no?
«Ho sempre un po’ di resistenza a parlare di questo argomento perché si rischia di essere superficiali, mentre quello dell’informazione è un mondo stra­tificato. Esiste infatti una realtà periferica che è ancora in grado di svolgere un ruolo di denuncia e analisi, mentre la grande stampa centralizzata vive una significativa crisi legata al prodotto cartaceo, che è anche frutto di scelte editoriali vecchie e sbagliate; si tratta di scelte che non coinvolgono più il grande pubblico all’insegna di un prodotto tutt’altro che interessante. Poi la tv è quella che è, batte la fiacca su modelli non nuovi ed è colonizzata dai social che sono pericolosi per la tendenza alle “fake news” ma che del resto rispondono a una domanda sempre più ricca. Detto ciò, e non perché sto rispondendo a queste domande, credo che i più vicini ai cittadini, in un momento del genere, siano proprio i giornali come il vostro, gli unici ancora capaci di mettere le persone al centro di tutto».

BaNNER
Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial