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FIPAV Cuneo-Asti, il presidente rieletto Paolo Bertone: “Le società ci hanno dato fiducia”

Dopo le elezioni del 15 febbraio il presidente del comitato territoriale ci parla di sfide e programmi per il prossimo quadriennio

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Lunedì 15 febbraio è stato rinnovato il Comitato Territoriale Fipav per il quadriennio 2021-2025. Ad ottenere il quarto mandato è stato Paolo Bertone, candidato unico, che ha ottenuto il 94,7% delle preferenze. La sua squadra sarà composta da Giusy Bertolotto, Giancarlo Bottero, Sergio Robresco, Giulio Segino, Mirella Fiorito e Luciano Bardini.

Abbiamo contattato lo stesso Paolo Bertone per avere il suo commento e per sapere su cosa si focalizzerà il suo operato nel prossimo quadriennio.

Paolo Bertone, quali sono le sue impressioni dopo la riconferma?

Sono molto contento, anche se mi presentavo come candidato. Dato che sono al mio quarto e ultimo mandato era necessario il 55% dei voti dei presenti. In qualche modo si trattava di un referendum sulla persona. 

Sono contento perchè le società ci hanno dato fiducia ancora dopo 12 anni e questo è un segnale importante. Il comitato comprende le provincie di Cuneo e Asti, fra presenti e deleghe (una per squadra, n.d.r.) erano presenti 35 società su 43. In epoca COVID e con un candidato unico è un numero grande. Queste società hanno dato fiducia alla federazione, a me e ai miei collaboratori, con cui ho sempre lavorato in maniera eccellente. 

Quali sono i vostri obiettivi per il quadriennio 2021-2025?

Dobbiamo innanzitutto vedere come si esce dalle macerie della pandemia. Il problema non è quest’anno, ma il prossimo. Tante società non sanno se ripartiranno a settembre. In ogni caso vogliamo concentrarci su tre punti: 

  • Dare una mano alle società e ripartire con il giovanile. Lo stop al volley S3 (che comprende i ragazzi e le ragazze fino ai 12 anni, n.d.r.) per un anno intero può cambiare molto le prospettive dei giovani. Riportare in palestra i bimbi e le bimbe deve essere la nostra priorità. 
  • Ritagliare uno spazio promozionale per chi gioca meno nei campionati agonistici. Si deve avere almeno una fase regionale anche per il settore promozionale. Anche il comitato di Novara è sulla stessa lunghezza d’onda, sarebbe più stimolante anche per gli atleti stessi. 
  • Non perdere il poco di buono che è uscito dalla pandemia. Mi riferisco ai corsi allenatori e arbitri online. Quest’anno come comitato territoriale siamo riusciti a fare il corso allievi allenatori, il primo grado, il corso smart coach e il corso per arbitri regionali. Quasi tutti hanno ottenuto numeri record. Il fare a distanza è molto importante. Non si può sopperire alla pratica ma fare le lezioni teoriche a distanza può essere una base. 

In questo weekend è anche previsto l’avvio dei campionati giovanili provinciali. Quali sono le sue impressioni in merito? 

Ammetto di essere un po’ preoccupato. Le problematiche da affrontare saranno tante, anche se ovviamente speriamo che non succeda nulla. Il problema è che magari si parte e poi a marzo qualcuno possa bloccarci. 

La mia soluzione sarebbe stata aspettare Pasqua, garantendo comunque gli allenamenti a tutti, per poi fare aprile aprile, maggio e giugno senza campionati ma con coppe e tornei per ricominciare a giocare. 

Il sogno è che vada tutto bene, La paura è di ricevere chiamate da parte di società che devono sospendere. Non ci sarebbe la possibilità di recuperare. Compattando il calendario per finire a fine maggio (a giugno è prevista la fase regionale e a luglio quella nazionale, n.d.r.) non abbiamo margini di manovra. Potremmo trovarci a rinviare gare che poi non potremo recuperare.

La speranza è che ciò non sia necessario. Tra gli altri comitati provinciali, a Milano sono state rinviate solo 4 partite su più di 100, e tutte per quarantena scolastica. Roma ha comunque deciso che c’erano le condizioni per partire. Noi abbiamo voluto garantire almeno un mese di allenamento prima di giocare. 

Quest’anno deve essere un anno zero, dobbiamo evitare che l’agonismo possa prendere il sopravvento. Anche nella composizione dei gironi abbiamo voluto mantenere criteri più territoriali e meno di eccellenza, questi ultimi potranno tornare nelle prossime stagioni mantenendo i meriti acquisiti. Anche la Serie D e la I° Divisione quando potranno tornare (si aspettano le decisioni del 5 marzo, n.d.r.) dovranno essere un modo per ripartire.