Lorenzo Barbero è il nuovo presidente del Consorzio dell’Asti

Subito palesati gli intenti: «Sono molte le sfide future che ci attendono e che devono trovarci uniti, con l’unico obiettivo di far crescere la denominazione in termini di volumi e valore»

0
298

Nel corso di una conferenza stampa in presenza, attenta a tutte le norme anti Covid, è stata annunciata la nomina di Lorenzo Barbero quale nuovo Presidente del Consorzio per la tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg. Classe 1961, enologo, grande appassionato di vini spumanti e Vermouth e direttore dello stabilimento Campari di Canale d’Alba, Barbero succede a Romano Dogliotti, storico e rinomato produttore del territorio, in carica dal 2017.
Dopo un ingresso in Campari come responsabile delle attività enologiche della Cinzano, Bar­bero ha partecipato, tra le altre cose, alla realizzazione dello stabilimento di Novi Ligure, incrementando ancora di più il proprio know-how sulla produzione di spumanti e Vermouth. Tra le numerose cariche ricoperte vi sono quella di consigliere nazi­onale di Asso­enologi, del Con­sor­zio dell’A­sti, del Bra­chetto e dell’Alta Langa.
Vicepresidenti del neo-eletto Comitato di Presidenza sono: Ste­fano Ricagno in qualità di vice­pre­sidente senior, Pier­gior­gio Casta­gnotti, Flavio Giacomo Scagliola, Massimo Marasso e Bruno Fortunato.
Il presidente eletto Lorenzo Barbero ha commentato così il suo nuovo incarico: «Mi accingo ad assumere il ruolo di presidente del Consorzio dell’A­sti Spumante e del Moscato d’Asti Docg con l’entusiasmo e la passione che devo a una grande denominazione e a un comparto che ha saputo affrontare al meglio la difficile prova dell’anno passato». E, in merito alla strategia di promozione e comunicazione per i prossimi anni, ha rimarcato gli obiettivi del futuro: «Penso al rapporto strategico con il territorio, al progetto “rotonde stradali”, alle installazioni “firma” della denominazione e al benvenuto di un’area che, per prima in Italia tra quelle vitivinicole d’eccellenza, è stata dichiarata Patrimonio dell’Unesco. Penso alle tante sfide che ancora ci attendono e che devono trovarci uniti e coesi con l’unico obiettivo di far crescere la denominazione in termini di volumi e di valore, ma anche di percezione di quello che realmente sono l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti, prodotti da un territorio unico al mondo. Io farò del mio meglio e sono certo che faranno altrettanto tutti coloro che hanno a cuore il futuro della denominazione».
L’incontro ha posto al centro dell’interesse anche i numeri e i risultati di mercato dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg. Nonostante l’anno difficile appena trascorso, le bollicine aromatiche piemontesi chiudono il 2020 con numeri significativi a livello mondiale, registrando una crescita dell’8,4% rispetto al 2019, per un totale di 91.590.374 di bottiglie prodotte, rispetto alle 84.490.188 dell’anno precedente. In particolare, sono state prodotte 53.420.736 bottiglie di Asti Docg (nel 2019 erano 51.210.932) e 38.169.638 bottiglie di Moscato d’Asti Docg (nel 2019 erano 33.169.638). A livello globale, si segnala la grande performance degli Stati Uniti, dove sono stati esportati oltre 28 milioni di bottiglie contro i 20 del 2019, e dove a fare da padrone è stato il Moscato d’Asti Docg, che è passato dai 15 milioni di bottiglie agli oltre 22 milioni, a testimonianza del crescente apprezzamento dei consumatori d’oltreoceano nei confronti di un prodotto storico della tradizione vitivinicola piemontese.
L’Asti Docg, invece, è riuscito a conquistare un’importante fetta di mercato nel Regno Unito con un incremento di quasi 2 milioni di bottiglie, mentre la Russia si conferma primo mercato estero con quasi 11 milioni di bottiglie.
Nel mondo, l’Asti Spumante Docg segna un 55,3% di esportazioni in Europa, cui seguono Russia (21,9%), Nord e Sud America (16,5%) ed Asia (8,8%), mentre il Moscato d’Asti Docg conta su un 72,4% di esportazioni in Nord e Sud America, mentre i valori di Europa e Asia sono rispettivamente 18,3% e 8,6%.
Sulle attività del futuro, in particolare quelle legate alla promozione, il vicepresidente senior Stefano Ricagno non ha mancato di sottolineare «proseguiranno le iniziative per la valorizzare l’Asti e il Moscato in Italia e nel territorio di produzione, grazie anche alla collaborazione instaurata con il brand ambassador Alessandro Borghese. Molte iniziative, già nel corso dell’anno passato, nonostante la pandemia hanno trovato spazio sui social e in tv, ma prestissimo torneremo a farci sentire anche all’estero. Dal punto di vista comunicativo non possiamo poi dimenticare anche i “neck hangers”, gli speciali pendagli per le bottiglie che recano l’immagine del nostro ambassador. Un richiamo in più dagli scaffali per far conoscere, acquistare e brindare con l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg».
Si è anche affrontato il tema dell’ampliamento delle tipologie produttive. A parlarne, il vicepresidente Massimo Marasso che ha ribadito «grazie all’ultima modifica del disciplinare richiesta dal Consorzio e recentemente approvata dal Ministero dell’agri­co­l­tura, sarà possibile apprezzare una più ampia gam­ma di Asti Spumante che oltre alle tipologie Demi Sec, Sec­co/Dry ed Extra Dry, avrà anche il Brut, l’extra Brut, il Brut Nature o Pas Dosè».
E perchè no, aggiungiamo noi, l’Asti Spumante rosè?
Il tema della sostenibilità, della vigilanza e della valorizzazione della filiera sono stati affrontati da Flavio Scagliola e Bruno Fortunato che hanno sottolineato e rimarcato quanto «la difesa del paesaggio e di questo territorio che è sito Unesco e Patri­monio dell’Umanità rimangano una priorità. Occorre puntare alla sostenibilità ambientale, all’etica e anche al mondo bio. Già alcune aziende del Consorzio hanno iniziato questo percorso».
Massima attenzione è stata posta dal Consorzio per la Tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg alle azioni di vigilanza. Quelle stesse che il Consorzio ha intrapreso per contrastare, attraverso azioni legali, le numerose contraffazioni del prodotto evidenziate in Cina, Brasile, Ucraina e Moldavia.
«Le prime stime parlano di oltre 2 milioni di bottiglie false che circolano illegalmente nel mondo. Se­gnalazioni attestano addirittura uso di falso Moscato d’Asti su prodotti cosmetici» ha rimarcato il direttore Giacomo Pondini.
Insomma, idee e progetti non mancano, così come l’entusiasmo abbinato a una efficace programmazione che certamente caratterizzerà un 2021 di positivi risultati!