Istituzioni, imprenditori e associazioni del territorio hanno seguito con attenzione gli sviluppi dell’opera, non di rado criticando gli anni di stallo. I sindaci hanno cercato di farsi sentire: anche in occasione del vertice in videoconferenza con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 2 novembre scorso, ad esempio, il sindaco di Alba Carlo Bo ha colto l’occasione per ribadire ancora una volta la centralità delle opere complementari, comprese nella convenzione firmata nel 2012 e poi dimenticate. Solo per citare i fatti più recenti, nel febbraio 2019 sindaci e parlamentari cuneesi hanno organizzato una serie di “sit-in” in segno di protesta per chiedere il completamento dell’infrastruttura. A livello imprenditoriale, nel corso degli anni, si è distinto l’ex presidente di Confindustria Cuneo Franco Biraghi, attuale presidente della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte, il quale si è mostrato particolarmente agguerrito sulla questione dell’autostrada, chiedendo a più riprese il completamento di un’opera di cui la provincia di Cuneo ha un assoluto bisogno. L’Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero, invece, si sofferma sull’impatto ambientale dell’opera. Tra le ultime iniziative ha organizzato, nel settembre scorso, una camminata da borgata Molino di Verduno al moncone di Che-rasco per ribadire il proprio sì al completamento, ma con una superstrada senza pedaggio e le opere complementari per snellire il traffico. Da segnalare anche la protesta dell’azienda Monge di Monasterolo di Savigliano la quale applicò sul rimorchio dei propri autoarticolati adesivi di grandi dimensioni che invitavano al completamento dell’autostrada.
A cura di Michela Damasco