Cecilia, Nicolò ed il bar “Da Giò” di Chianale: “Ancora nessun ristoro dal Governo. Speriamo nella riapertura delle piste”

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Dovrebbero regolarmente aprire il 18 gennaio, salvo nuove sorprese, le piste da sci in tutta Italia ed un territorio montano come quello della provincia di Cuneo non può che essere felicemente interessato da queste disposizioni.

Le valli della “Granda”, infatti, pullulano di attività collegate allo sci: dai bar ai ristoranti di montagna sino agli hotel, passando da tutti i negozi dei paesi che ospitano le piste.

Tra questi c’è sicuramente il bar “da Giò” di Chianale che, attraverso i proprietari Nicolò Rinaudo e Cecilia Signoretti, ci ha raccontato le sensazioni di questo particolare momento storico visto da un’attività di alta montagna.

Dopo queste festività in lockdown finalmente una buona notizia per gli esercenti vicino agli impianti sciistici: il 18 gennaio dovrebbero riaprire le piste. Cosa significa per voi quest’ordinanza?

“Purtroppo insieme a questa notizia è arrivata anche quella relativa ad una possibile zona arancione nei weekend che ci permetterà eventualmente di fare solo asporto il sabato e la domenica. Viviamo una situazione paradossale dove il 4 gennaio non si sa cosa si potrà o non si potrà fare a 72h di distanza. Questo non ci permette di programmare né eventuali turni lavorativi delle nostre dipendenti né l’approvvigionamento del cibo con il rischio deterioramento e sprechi. L’eventuale riapertura degli impianti dal 18 gennaio sarebbe, comunque, una bella notizia per tutta la comunità ma confidiamo che i locali possano riaprire anche prima”.

Quanto si è sentita sinora la differenza rispetto alle passate stagioni in Valle Varaita?

“Noi abbiamo iniziato solamente questa stagione ma i nostri colleghi della zona ci dicono di una differenza notevole rispetto agli anni scorsi.”.

I ristori promessi dal Governo sono regolarmente arrivati? Ti hanno permesso di limitare i danni?

“I ristori purtroppo non sono arrivati. Noi li abbiamo regolarmente richiesti ma, essendo una società nuova ed i ristori si calcolino sul fatturato dell’anno precedente, dovremo andare a prendere la percentuale minima che ci permetterà appena di pagare l’affitto dei muri. Al momento siamo ancora in attesa dopo la domanda fatta il 15 dicembre ma, se e quando arriveranno, non ci permetteranno di limitare in modo cospicuo i danni”.

Durante queste festività come ti sei organizzato per proseguire l’attività?

“Il bar Da Giò in queste festività è stato l’unico a Pontechianale e Chianale a tenere aperto con il servizio da asporto. Abbiamo alzato la saracinesca il 28-29-30 dicembre ed anche il 4 gennaio. In pratica siamo stati aperti nei cosiddetti giorni arancioni, dove le persone avrebbero potuto spostarsi di 30km allargando di fatto la nostra potenziale clientela sino a Frassino. La decisione di tenere aperti è stata forse anti-economica, ma volevamo dare un segnale ed un servizio a chi nella comunità volesse un nostro prodotto.”.

Cosa ti aspetti da questi ultimi mesi invernali?

“Non sappiamo esattamente cosa aspettarci. Per noi molto dipenderà dalle limitazioni dei weekend: essendo a Chianale, infatti, poter tenere aperto solo in settimana non ci permetterebbe di avere un volume di lavoro tale da coprire i costi considerando che la maggior parte degli sciatori salirebbero in Valle Varaita il sabato e la domenica.”.