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Mons. Cristiano Bodo (vescovo di Saluzzo): «Gesù nasce tra chi ha sofferto di più per la pandemia»

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1 – «La pandemia, che dilaga anche nella nostra Diocesi, ci porta a cercare il Natale con i suoi doni di amore, bontà e bellezza, seppur in mezzo a tante difficoltà e sofferenze. Per questo vogliamo aprire il nostro cuore alla fiducia, alla speranza e alla gioia».
2 – «Insieme, Vescovo, parroci e Caritas diocesana, siamo riusciti a soccorrere tante famiglie che si sono trovate nel bisogno, non solo distribuendo generi di prima necessità, ma aiutandole a risolvere i problemi di carattere economico provocati dalla pandemia. Il Natale è un dono di grazia che non cancella automaticamente il male e il dolore, ma dà senso alle nostre sofferenze e illumina le nostre fatiche».
3 – «Dio nasce come ogni bambino. La Salvezza giunge a noi nel modo più semplice, perché Dio si fa sempre incontrare là dove noi siamo e parla ai nostri cuori con il linguaggio che noi conosciamo. Ecco la pedagogia di Dio: Egli, potente, si fa incontrare in un bimbo fragile, che ha bisogno delle braccia di Giuseppe e delle carezze di sua madre Maria. Il mio cuore di pastore prega affinché, oltre che in voi e nelle vostre famiglie, Gesù torni a nascere anche nella vita di ogni abitante della amata Diocesi di Saluzzo. Ce n’è veramente tanto bisogno! Lui viene per chi ha perso il la­voro e non ha la possibilità di trovarlo; nasce accanto a coloro che hanno perso i lo­ro cari per il Covid-19 o che hanno sofferto a causa del contagio da questo tremendo virus. Gesù nasce tra i nostri anziani che hanno vis­­suto la “tribolazione” del­la solitudine in questa pandemia, soprattutto nelle ca­se di riposo e accanto ai ma­lati di ogni età, spesso so­li e delusi dalla vita. Il Si­gnore converta i nostri cuori e ci indichi le vie giuste da per­correre, soprattutto in una fede gioiosa e operosa».