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Anche le Acli provinciali di Cuneo chiedono deroghe per gli spostamenti durante le festività

Il presidente Lingua: "Riteniamo che le limitazioni possano essere allargate al perimetro delle Comunità di valle"

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Le Acli provinciali di Cuneo sostengono la proposta avanzata da più parti (Regione Piemonte Comunità di valle e sindaci di Comuni con pochi abitanti e situati in zona montana e nelle Alte Langhe), nel chiedere che si prevedano delle deroghe riguardo alle limitazioni degli spostamenti durante le festività. Applicare le restrizioni della mobilità nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, può essere comprensibile e necessario nelle grandi città e metropoli; ma in molte realtà della provincia Granda, vuol dire appesantire in modo insopportabile i problemi di quei cittadini, anziani e persone sole, che vivono già una situazione di isolamento e difficoltà a mantenere i rapporti con famigliari e persone care.

“Siamo consapevoli che bisogna rispettare le regole per evitare i contagi e per non pagare poi, dopo le feste, un prezzo insopportabile in termini di sofferenze e perdita di vite umane – dicono i vertici delle Acli cuneesi -, ma riteniamo che le limitazioni possano essere allargate al perimetro delle Comunità di valle, in modo da consentire quel minimo di relazioni sociali che, nel pieno rispetto delle regole di prevenzione, risultano indispensabili per la vita delle persone che già vivono in condizioni di isolamento”.

Tenendo conto delle specificità dei territori della Granda (che conta 140 centri con meno di mille residenti), le Acli provinciali di Cuneo chiedono che si applichino misure diverse per le realtà in cui il numero di abitanti è ridotto, permettendo lo spostamento tra Comuni vicini o appartenenti alla stessa valle. “Ovviamente vale per tutti la regola di evitare assembramenti, feste di famiglia con tanti invitati e tutte quelle situazioni che possono generare pericolo – conclude il presidente provinciale Acli, Elio Lingua -; ma riteniamo ingiusto e impensabile che un figlio, un nipote o una persona cara, rispettando scrupolosamente le precauzioni necessarie alla salvaguardia della salute, non possano far visita a un anziano o una persona sola, durante le feste”.

“Tra i valori della testimonianza cristiana ci sono quelli della solidarietà e vicinanza ai più piccoli, ai più deboli, ai poveri, agli ammalati e alle persone sole – conclude Lingua -. Possa essere il Natale, per tutti, un momento di riscoperta di questi valori”.