In Valle Stura le storie non si fermano mai, tanto più se sono d’ÒC!

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In Valle Stura, presso la sede dell’Unione Montana, è attivo lo sportello linguistico occitano che, nei suoi 16 anni di attività, ha rappresentato il nucleo da cui si sono sviluppate innumerevoli iniziative di valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale occitano, realizzate grazie ai finanziamenti previsti della Legge 482/99 (Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche).

Tra le attività ideate negli ultimi anni, “Storie d’Òc” – laboratori di lettura e narrazione ad alta voce intorno alle tradizioni occitane curati da Caterina Ramonda – si è rivolto in particolare al pubblico dei bambini, animando le biblioteche, le scuole e le piazze dei paesi aderenti al progetto (Argentera, Pietraporzio, Sambuco, Vinadio, Aisone, Demonte, Moiola, Gaiola, Roccasparvera, Rittana, Valloriate, Vignolo e Borgo San Dalmazzo).

Dopo il calendario di appuntamenti estivi l’iniziativa avrebbe dovuto approdare presso alcune classi dell’Istituto Comprensivo “Lalla Romano” di Demonte, dell’Istituto Comprensivo “Ing. S Grandis” di Borgo San Dalmazzo e dell’Istituto di Cervasca (plesso di Vignolo).

Le difficoltà a svolgere attività in presenza a causa delle misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 non hanno però scoraggiato gli operatori coinvolti, che si sono adoperati per dare una nuova forma all’iniziativa.

Le Storie d’òc infatti non si sono fermate e hanno raggiunto, in diretta, sotto forma di video incontri, le aule scolastiche. Attraverso l’utilizzo della piattaforma Google Meet Caterina è riuscita ad entrare ugualmente nelle classi prime e seconde delle scuole primarie dei plessi di Vinadio, Demonte, Piano Quinto, Borgo San Dalmazzo e Vignolo e a proporre ai bambini alcuni racconti della tradizione occitana avvalendosi della tecnica del kamishibai.

Ecco, attraverso le parole di Caterina, un breve racconto di questa esperienza:

“Rispetto alle narrazioni estive e dello scorso anno ho dovuto trovare una modalità che potesse essere coinvolgente anche tramite video, senza l’empatia della presenza. Adattare alcune storie alla tecnica del kamishibai ha permesso alle classi di vedere le immagini e di seguire sulla LIM la narrazione così, anche a distanza, la sonorità dell’occitano si è fatta sentire: dai saluti iniziali fino al canto del gallo (che a nòsto mòdo canta Cacaraca!). Con i bambini e le loro insegnanti abbiamo provato a contare insieme per aprire le porte del butai, a scoprire i nomi occitani degli animali che le diverse storie presentavano e a viaggiare anche con loro tra le lingue. È stato bello che anche gli alunni che erano a casa ammalati abbiano potuto collegarsi e partecipare insieme alla classe proprio a un’attività intorno alla lingua”.

Le storie, quelle belle e tanto più se sono d’òc, non si fermano mai!

Caterina Ramonda si occupa di libri per ragazzi e promozione della lettura e fa ricerca intorno alla sua lingua, l’occitano, e alle sue tradizioni orali e scritte; per questo ha tradotto in occitano alpino La capra del signor Seguin di Daudet, uscito nel 2016 per Egnatia con le illustrazioni di Stefania Vincenzi, e ha dato forma scritta alla fiaba Catalina e l’ase, illustrata da Marco Bailone (Egnatia 2017).

Per avere informazioni sulle attività culturali promosse dallo sportello linguistico occitano vi consigliamo di seguire la pagina Facebook dell’Unione Montana Valle Stura (@unioneMontanaValleStura) e di scrivere a [email protected].