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4 poetesse insieme per “A gatagnàu”

Le autrici monregalesi hanno riunito le loro poesie in un libro

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Il lungo periodo di chiusura in casa, di distanziamento obbligatorio, che ha impedito ogni diretto collegamento tra conoscenti, pur necessario per una serena vita di relazione, amichevole e culturale, è stato proficuo sotto il profilo editoriale. Con l’ausilio del computer e dei telefonini, si sono conservati i reciproci rapporti di 4 poetesse, già ac­comunate da precedenti pubblicazioni. Particolarmente dal volumetto “Gate marele”, che richiama le fate benefiche della aneddotica da ragazzini, propria delle nostre plaghe. Con il coordinamento della onlus “col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo”, su cui si è appuntato il lavoro di raccolta ed elaborazione delle bozze e la stesura grafica, essendo riusciti a coinvolgere, nelle notazioni critiche, un forbito esperto letterario: Stefano Casarino, do­cente nei Licei monregalesi e presidente della delegazione provinciale cuneese della Asso­ciazione italiana cultura classica, è nata una seconda gradevole raccolta: “A gatagnàu”. La copertina è stata realizzata da un artista originale e creativo, Franco Alessandria.
Le autrici sono le poetesse Ma­rita Bellino di Vicoforte, Feli­cina Bonino Priola di Piozzo, Elisa Revelli Tomatis di Cuneo, Ferdinanda Susa di Villanova Mondovì. Tutte di grande va­lenza e dalle espressioni liriche dissimili.
“Un poker di poetesse” è considerato dal professor Casarino il volume e nel presentarlo ricorda: «È bello e importante scrivere poesie. Soprattutto oggi, in questo presente apparentemente impoetico, in cui cifre e immagini la fanno da padroni assoluti e la parola troppo spesso abbandona il campo, sconfitta prima ancora di provare a combattere. È un’operazione inattuale, scrivere poesie: certamente, ma proprio per questo preziosa. Ed è allo stesso modo bello e importante leggerle, concedersi tempo per delibare qualche verso, indugiare su qualche suggestione che la voce dell’autore ha saputo trasmetterci, cedere a questo positivo, confortante contagio. Ma qui non di autori, ma di autrici si tratta: la poesia non è monopolio esclusivo del “poeta- maschio”, ma sin da epoche remote e (non potrebbe essere diversamente) espressione anche di ragazze, donne, signore. Poetesse, dunque (e per giunta scrivono in vernacolo!), che in una raccolta precedente si sono definite “gate marele”, cioè “gattine stregate”, ma credo sia meglio dire “gattine magiche, fatate”. E qui vanno rimarcati due elementi, che costituiscono due potenziali chiavi di lettura: la felinità (tante volte accostata e apparentata alla femminilità) e la ma­gia, cioè l’incanto e lo stupore. È proprio dal connubio di tali elementi che nasce l’originalità di queste quatto voci, un “poker” di poetesse, attive già da tempo, che hanno dato alle stampe ciascuna le proprie liriche, con prefazioni di importanti critici.
Dati i divieti di riunioni, la pubblicazione della raccolta scritta a otto mani sarà presentata al pubblico in primavera prossima, se le limitazioni degli incontri si supereranno.

Articolo a cura di Romolo Garavagno

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