Home Articoli Rivista Idea Il territorio fa quadrato intorno alle “pepite” per ripartire con vivacità

Il territorio fa quadrato intorno alle “pepite” per ripartire con vivacità

Autorità ed enti del Piemonte hanno supportato in maniera convinta l’evento albese che diventa così simbolo della ripresa post covid di un’intera regione

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La rassegna dedicata al “tuber magnatum Pico” è una delle poche che non solo è riuscita a resistere al Covid ma, addirittura, ha provato a innovare, introducendo numerose novità. Fondamentali sono risultati la determinazione degli organizzatori e il supporto di autorità ed enti del territorio, a partire dalla Regione. Ecco le parole del presidente del Piemonte, Alberto Cirio: «La Fiera internazionale del tartufo bianco d’Al­ba quest’anno ha un significato in più: il Piemonte riparte e lo fa in sicurezza con i propri eventi più importanti per dire al mondo che noi ci siamo. Sia­mo pronti ad accogliere i tanti turisti che continueranno a trovare nella nostra regione una terra ricca, bella e accogliente, ma anche sicura». Gli fa eco il vicepresidente regionale, Fa­bio Carosso, che di­chia­ra: «So­no molto contento che anche quest’anno si pos­sa organizzare la tanto ap­prez­za­ta manifestazione del tartufo di Alba, in quanto si tratta di un evento di riferimento per tutto il Pie­monte. Di più: è probabilmente il fiore all’occhiello delle manifestazioni piemontesi. Alla luce di ciò, il fatto che si possa svol­­gere anche nel periodo ca­ratterizzato dall’emergenza co­ro­navirus deve servire da stimolo per l’organizzazione, in totale sicurezza, di altri importanti eventi. Si è lavorato molto per rendere possibile questa Fie­ra, così come ci si è impegnati per uniformare il più possibile la co­­mu­nicazione legata al tartufo piemontese: in tal mo­do, potremo promuovere una delle eccellenze della nostra regione con sempre maggiore for­za, in tutto il mondo». Per il “padrone di casa”, il sindaco di Alba Carlo Bo, la parola chiave è “sicurezza”. «La salute di cittadini, visitatori e operatori per l’Ammi­nistrazione co­munale e l’Ente Fiera è la prio­rità assoluta», evidenzia il primo cittadino, «Dietro questa parola, però, si cela un’altra “cer­tezza”: la volontà di esserci, di non an­nullare il più im­portante evento turistico del ter­ritorio, di rimboccarci ancora una volta le maniche, come da sempre sa fare la gente di Lan­ghe e Roero, senza arretrare di fronte alle difficoltà. Anzi, di ac­cettare la sfida, di provare a cam­biare prospettiva e inventarsi qualcosa di diverso». Il con­­cetto di “sicurezza” viene ri­marcato an­che dall’assessore comunale al turismo Emanuele Bolla, che osserva: «L’evento si svolgerà in totale sicurezza sia per i turisti che arriveranno dalle altre parti d’Italia e d’Europa sia per gli albesi che parteciperanno in veste di visitatori o di collaboratori. Alla luce del­l’attuale contesto, sarà una Fie­ra dal grande va­lo­re simbolico, co­me simbolico sarà il “Palio degli asini”, che esprimerà la voglia di ripartenza di un territorio intero. Tutto ciò sarà possibile grazie al­l’efficace collaborazione mes­­sa in atto da tutti i soggetti coinvolti». Ha seguito con particolare attenzione le fasi che hanno portato alla decisione di confermare la novantesima edizione della Fiera del tartufo anche l’assessore regionale a cultura, turismo e commercio Vittoria Poggio. Questo il suo pensiero: «Le nostre vite sono attraversate da tante impalpabili percezioni come l’affiorare di pensieri che credevamo sepolti, ma che riappaiono improvvisamente davanti a un borgo, a una fontana oppure a un profumo. Quello pungente del tartufo evoca lo stupore per l’inaspettato regalo della terra che si rinnova nell’incontro tra il naso di un cane, la mano che lo raccoglie e la sorpresa di quella indescrivibile emozione che si scolpisce nella memoria trasformandola tutte le volte in una piccola ma grande lezione di cultura». Chi ha sempre creduto nella possibilità di organizzare l’edizione numero 90 è stata la presidente dell’Ente Fiera Liliana Allena, la quale afferma: «Abbiamo interpretato il particolare periodo trascorso come momento di trasformazione, cercando di cogliere le opportunità, in un’edizione am­pliata su nove settimane e po­tenziata nell’offerta. La Fiera, pur fondata sui nostri più tradizionali valori e nel rispetto delle norme di sicurezza, rilancia e si rinnova. Cogliere le opportunità per accelerare la trasformazione, guardando al futuro come una pagina bianca da scrivere insieme: questo ci pare il miglior modo per celebrare il no­stro novantesimo com­ple­an­no». Anche quest’anno risulterà fondamentale l’apporto della Fondazione Crc. Queste sono le parole del presidente Gian­domenico Genta: «La Fonda­zione Crc garantisce da sem­pre il sostegno alla Fie­ra, che questa volta ha dovuto affrontare una nuova sfi­da. Propo­niamo due occasioni per rafforzare il connubio tra enogastronomia e cultura. La mo­stra, nella chiesa di San Do­menico, “William Kentridge, respirare”, realizzata in collaborazione con il Castello di Ri­voli-Museo d’arte contemporanea e le installazioni architetturali con tecnologie innovative, che dal 30 ottobre al 29 no­vembre, nel centro storico di Alba, faranno scoprire al pub­bli­co come sarà la nostra provincia nel 2030». Parole che fanno ben sperare anche da parte del presidente del­l’Ente turismo Lan­ghe, Monferrato, Roe­ro, Lui­gi Barbero: «Siamo fi­duciosi nel­le risorse del nostro territorio, “The home of Buon­Vivere”, nei nostri pun­ti di forza e nei nostri prodotti turistici: paesaggio, enogastronomia, ospitalità, “outdoor”. Non siamo una meta turistica di massa, ci sono pertanto tutti i presupposti per vivere esperienze turistiche sicure e tranquille». In prima linea anche l’Associazione com­­mercianti albesi. Os­serva il presidente Giu­liano Viglione: « La paura non fa 90. Alba e il territorio, grazie allo straordinario impegno di tut­ti i soggetti coinvolti, confermano la Fiera, mandando un messaggio di speranza e ottimismo. È ne­cessario, ora più che mai, non perdere il mordente che ha ga­rantito negli anni il successo dell’evento, richiamando moltitudini di turisti internazionali. Sono loro che, quest’anno, man­­cano di più. Ma siamo certi che il pubblico italiano risponderà in modo positivo e saprà apprezzare i tanti eventi in programma, tutti all’insegna del buon vivere». Ha aggiunto il di­rettore dell’Aca, Fabrizio Pa­ce: «Desidero rivolgere un sentito rin­­graziamento agli organizzatori, a partire dal­l’Ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, dal Comune, dalla Giostra delle cento torri e da tutta la nostra associazione, che, con coraggio, hanno deciso di realizzare quello che è, senza dubbio, l’evento turistico più importante del territorio; ci auguriamo, pertanto, di poter ac­­cogliere, in sicurezza, tanti vi­sitatori, anche per risollevare il settore della ristorazione e del­la ricettività che ha sofferto molto per la pandemia».