Confini e conflitti “disegnati” nei tappeti

Particolare mostra a Cherasco

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Palazzo Salmatoris a Cherasco ospita dal 26 settembre al 10 gennaio la mostra “Con­fini e conflitti. Visioni del potere nel tappeto figurato orientale”.

L’esposizione presenta al pubblico un’importante selezione di tappeti di manifattura orientale dedicata ai temi dei confini, della guerra e dell’esercizio del potere, provenienti dall’importante raccolta della Fon­dazione Sergio Poggianella di Rovereto (Trento).
Il percorso si sviluppa in quattro sezioni tra di loro fortemente connesse: una serie di tappeti geografici, di guerra/war rugs, di paesaggi urbani e di ritratti, simbolo dell’esercizio del potere.
L’origine di questi rari artefatti è ancora tutta da indagare, costituendo tale produzione un esempio di drastica rottura con la tradizione del tappeto orientale classico e con una forte connotazione di contemporaneità. Con questa iniziativa la città di Cherasco propone un evento, che da una prospettiva geo-culturale, al di là di ogni narrazione storico-artistica o estetica, fa riflettere sull’idea di confine e sulle pressioni di ogni genere a cui questi, da sempre, sono sottoposti.
Creata da tessitrici e tessitori dell’Afghanistan e dell’Asia centrale, questa innovativa arte contemporanea del tappeto figurato palesa tutte le problematiche geo-politiche legate al concetto di confine, ponendo in evidenza il fatto che la scienza della genetica ha demolito i fondamenti biologici del concetto di razza e che i nostri confini sono solo l’espressione delle nostre differenze culturali.
Accompagna la mostra (visitabile da mercoledì a venerdì dalle 14,30 alle 18,30; sabato e festivi dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30 un catalogo unico, a cura di Sergio Pog­gianella, con interventi di geografi, critici e storici dell’arte.
«È una mostra decisamente diversa rispetto a quelle viste finora a Palazzo Salmatoris» spiega il vicesindaco Claudio Bogetti. «I magnifici manufatti in esposizione fanno andare oltre il semplice ammirare, in­ducono a una riflessione profonda su temi quanto mai di attualità, portano in un mondo lontano, facendoci scoprire co­sa c’è dietro il confine. È con grande piacere che ospitiamo questa mostra nelle sale del Salmatoris, sede di im­portanti momenti storici e che ben si addice quindi a un’esposizione come “Confini e conflitti”».
Aggiunge il primo cittadino Carlo Davico: «Nonostante il difficile mo­mento di emergenza sanitaria, la nostra città continua a investire sull’arte e sulla cultura, perché la ripresa passa anche attraverso questi importanti tasselli».