Cuneo – Ordinanza di Cirio, il dirigente scolastico Parola: “Inapplicabile”

Il preside del Liceo Scientifico Classico di Cuneo: "Non possiamo misurare la temperatura all'entrata, ci metteremmo delle ore. La scuola non ha bisogno di questo continuo disorientamento"

0
496
(foto di repertorio)

“Ordinanza inapplicabile, uscita infelice a pochi giorni dalla ripartenza delle scuole”. E’ scontro tra la Regione Piemonte e i dirigenti scolastici dopo la decisione del presidente Alberto Cirio che obbliga le famiglie ad auto-certificare la misurazione della temperatura effettuata a casa segnandola sul diario. In caso non venisse fatto, sarà la scuola stessa a dover prendere la temperatura agli studenti.

Le reazioni da parte dei dirigenti scolastici non si sono fatte attendere. Alessandro Parola, preside del Liceo Scientifico Classico “Peano-Pellico” di Cuneo, non ci gira intorno: l’ordinanza non è applicabile, specie in un istituto come quello che dirige. “Come si può chiedere a una scuola che conta più di 1500 studenti di misurare la temperatura all’entrata? A mezzogiorno saremmo ancora lì, tanto più che non abbiamo gli strumenti adeguati, visto che i termoscanner che ci sono stati promessi dalla Regione non li abbiamo ancora visti. Una decisione che arriva, peraltro, a 72 ore dall’apertura. E’ stata un’uscita davvero infelice: ormai siamo diventati oggetto di una continua battaglia. Il mondo della scuola non ha bisogno di questo generale disorientamento, ma di pochi elementi certi per poter ripartire con fiducia. Così non va bene”.

E adesso? Cosa accadrà? Parola, come i suoi colleghi, intende andare dritto per la sua strada: “Ripeto, questa ordinanza è inapplicabile, per questo noi ci atterremo a quanto detto dal Ministero dell’Istruzione, e cioè che la temperatura va misurata a casa. Abbiamo deciso di firmare un patto educativo di corresponsabilità con le famiglie, che si impegnano a mandare a scuola i figli solo se non hanno la febbre, e così faremo, anche perché non possiamo fare diversamente”.