Cuneo: presentato il libro di Matteo Ricci “Vincere l’odio. Prima e dopo il coronavirus” (VIDEO)

All'Open Baladin il sindaco di Pesaro ha parlato del suo volume, alla presenza del primo cittadino di Cuneo Federico Borgna

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Le tante e differenti forme di odio del mondo contemporaneo si intrecciano con l’epidemia coronavirus e con la storia personale dell’autore nel libro “Vincere l’odio. Prima e dopo il coronavirus” di Matteo Ricci. Il sindaco di Pesaro e presidente nazionale di Ali (Autonomie locali italiane) ha presentato il suo volume oggi, mercoledì 8 luglio, all’Open Baladin di Cuneo. Con lui il sindaco di Cuneo (e presidente di Ali Piemonte) Federico Borgna, insieme ad altri rappresentanti dell’amministrazione (il vicesindaco Patrizia Manassero, gli assessori Lerda e Giraudo, il consigliere Noto). Presenti anche il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni e l’ex sindaco di Cuneo e assessore regionale Alberto Valmaggia. Nel libro Ricci riflette sul fenomeno dell’odio contemporaneo, a partire dalla straordinaria esperienza della manifestazione di Milano di dicembre, quando oltre 600 sindaci hanno abbracciato metaforicamente e fisicamente Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio e oggetto di insulti e minacce. Proprio la senatrice a vita firma la prefazione del libro, in cui c’è anche un saggio introduttivo della filosofa Lucrezia Ercoli.
“Sono molto contento che Matteo Ricci sia venuto a Cuneo – ha detto in avvio Borgna -. Il suo libro lancia messaggi positivi di cui abbiamo bisogno oggi: per ricostruire una nuova normalità dobbiamo rafforzare il senso della comunità e le relazioni con gli altri”.

Quindi la parola è passata all’autore, intervistato dalla coordinatrice di Monviso Giovani Maria Perla Pirra: “Il vero valore di questo volume è la prefazione di Liliana Segre, un regalo. Dalla manifestazione svolta a Milano a dicembre è nato tutto. Nel libro racconto il mio rapporto con lei ed anche la mia storia personale, quella di un giovane militante prima e poi di un amministratore impegnato nella battaglia contro l’odio. La pandemia ha cambiato tutto, il libro è rimasto nel cassetto, sembrava tutto superato e vecchio. Poi però ho pensato che si poteva immaginare la società che verrà fuori dopo il coronavirus, ed in questi termini il libro è tornato attuale. Quale società ritroviamo? Con poche certezze, come la scoperta della fragilità umana e la riscoperta del valore della sanità pubblica, e tante incertezze: il distanziamento sociale rimarrà? Indosseremo ancora le mascherine? Torneremo ad abbracciarci, ad affollare i teatri e i concerti? In questa fase la parola chiave è ‘velocità’: se non si agisce in fretta si rischia che esploda la rabbia sociale. Il libro si interroga anche su questo”.

L’odio affrontato nel volume è anche quello social: “Per anni io ho lasciato sempre perdere. Poi sono arrivate anche delle minacce di morte, allora ho cambiato atteggiamento, perché credo che ci siano momenti nei quali si debba reagire, e così recentemente ho fatto la mia prima querela. Le parole violente a lungo andare producono violenza. Per questo è una classe politica irresponsabile quella che, per prendere consensi, fomenta la violenza. Credo sia importante imparare ad usare i social in maniera differente: se sui social si riesce a creare comunità, i balordi si sentono fuori posto e fuori luogo. Se invece si generano distanze, allora trovano terreno fertile”.

Ecco le parole di Matteo Ricci e di Federico Borgna.