Dall’influenza suina al Coronavirus: una vita a gestire pandemie

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Non solo Covid-19. Nell’ultimo decennio, infatti, si è verificata un’altra significativa pandemia, la prima del ventunesimo secolo, dovuta al diffondersi del virus A/h1n1, chiamato comunemente influenza suina, perché trasmessa dai maiali all’uomo. I primi casi di contagio si registrarono in Messico, da dove iniziò la diffusione a livello mondiale.

Quando l’influenza suina arrivò in Italia, nel 2009, l’attuale sindaco di Garessio, Ferruccio Fazio, era viceministro con delega alla salute e venne nominato responsabile dell’unità di crisi per la sorveglianza e la prevenzione del virus. Anche in quell’occasione l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarò lo stato di pandemia, dando disposizioni simili a quelle per il contenimento del Covid-19 (lavarsi spesso le mani, mantenere la distanza dalle altre persone, ecc.) e tutti coloro i quali rientravano dal Messico venivano invitati a osservare un periodo di isolamento di almeno sette giorni; non vennero però chiuse le scuole e gli ambienti di lavoro. Non si assistette dunque a un “lockdown” come quello da cui stiamo lentamente uscendo. Due scenari molto diversi, ma è possibile fare un confronto tra l’A/h1n1 e il Covid-19? Risponde così l’ex ministro della salute Ferruccio Fazio: «Sono entrambi virus pericolosi e potenzialmente mortali, ma l’A/h1n1 è meno contagioso del Covid-19, per il quale al momento risulta difficile, in tempi relativamente brevi, trovare un vaccino, che invece avevamo nel 2009: questo ha giocato una differenza fondamentale».