Dal rombo della moto Gp ai motori elettrici

0
321

IDEA n.13 del 2 aprile 2020

Loris Capirossi si è lasciato subito conquistare dalla e-bike di Thok, con cui ha dato prova delle qualità sfoderate in pista per tanti anni

Dopo ventidue anni passati a “dare gas” nel motomondiale, e i successivi dieci a divertirsi con la moto da “trial” sulle montagne dietro casa, il colpo di fulmine per la bici: Loris Capirossi si è convertito. Da qui l’incontro con Thok, che gli ha fornito una Mig.

Come ogni “thoker”, anche Loris ha personalizzato i settaggi e oggi è uno dei più appassionati testimonial della casa italiana. Era già successo con Marco Melandri, che con la “e-mtb” di Alba ha avviato la sua nuova carriera agonistica; ora Thok ha convinto anche “Capirex”, il più giovane pilota di sempre a vincere un titolo mondiale: 328 gran premi e un decennio trascorso sulle due ruote fuoristrada non sono bastati per renderlo immune al fascino della bicicletta. La “Thok” utilizzata da Capirossi è una Mig-R.

Le personalizzazioni da lui scelte prevedono gomme “tubeless” ed “airliner” nella ruota posteriore; la cartuccia del tubo sella è stata modificata in modo da adattare l’escursione alla sua statura. I freni sono stati invertiti, vista l’abitudine all’uso di tipo motociclistico, operazione che con l’impianto “Shimano” è molto facile da eseguire. Il manubrio è stato accorciato, per an – dare incontro allo stile di guida di Capirossi. Le sospensioni sono settate con un bilanciamento statico del mezzo al 30% sul posteriore e al 25% sull’anteriore. Ecco come il campione di moto racconta le sue impressioni su una “due ruote”… silenziosa, che gli ha permesso di ritrovare sensazioni a cui era già abituato, ma anche di fare scoperte interessanti.

Loris Capirossi in bici! Non starà mica invecchiando…
«Tutt’altro! Da quando ho smesso di gareggiare in pista, avevo preso a uscire con la moto da “trial”. Recentemente, grazie a Livio (Stuppo, ndr) e a Stefano (Migliorini, ndr), ho conosciuto il mondo delle E-mountain bike. E lo trovo fantastico. Percorro i sentieri che facevo con la moto da “trial” e riesco a fare le stesse cose che faccio in moto. Ma vivo il fuoristrada in un modo tutto diverso».

Con le moto “Capirex” era esigente: alla bici cosa chiede?
«La bici che Thok mi ha fornito ha una incredibile facilità di guida. Il baricentro è molto basso e, grazie alla scelta di posizionare la batteria sotto al tubo obliquo, ha geometrie che la fanno sembrare una moto. Le gomme con diametro da 27.5 pollici sono qualcosa di importante, danno un enorme supporto.

Le sospensioni anteriori e posteriori sono di altissimo livello e regolabili in tutte le loro parti. L’impianto frenante assomiglia anch’esso a quello di una moto: sistema idraulico con pompe a quattro pistoncini e dischi addirittura da 200, sia sull’anteriore che sul posteriore. A me piace andare forte ma mi piace farlo senza correre rischi inutili; sono molto sensibile all’argomento, faccio parte della commissione Sicurezza nel motomondiale. E con la Mig, a livello di prestazioni e sicurezza, non mi manca niente».

Sin qui le somiglianze. L’esperienza nuova, invece?
«Mi diverto moltissimo. L’esperienza sportiva è molto simile al “trial”, ma cambia il modo di stare in mezzo alla natura: non faccio rumore; vivo in modo più completo le montagne; e posso percorrere anche quei sentieri che con una moto mi erano vietati.

Certo faccio un po’ fatica. Confesso che non sarei in grado di fare percorsi simili se non fosse per l’aiuto di un motore elettrico: probabilmente, senza, non andrei neppure su una mountain bike.

È proprio il motore ad avermi convinto, il concetto di bici elettrica: la difficoltà viene dimezzata e posso avventurarmi su percorsi spettacolari. E onestamente, anche l’allenamento che ne ricavo è più completo ».


  BERNOCCO E MIGLIORINI: «GRANDE “FEELING” TRA “CAPIREX” E NOI»  
Giuseppe Bernocco, presidente del Gruppo Tcn di Alba, di cui l’azienda “Thok” fa parte, commenta con soddisfazione la collaborazione attivata con Loris Capirossi.

«Dopo Marco Melandri, un altro grande campione ha accettato la sfida di confrontarsi con un mondo apparentemente molto diverso da quello in cui ha ottenuto grandi gratificazioni. Nei fatti, quella della bicicletta elettrica è una realtà trasversale, tanto che un motociclista bravo come Loris ha saputo avvicinarsi al mondo dei pedali di certo con un approccio più rilassato, ma senza perdere il gusto per alcuni gesti sulle due ruote, da vero amante dei motori».

«La bicicletta a pedalata assistita mette insieme due mondi», prosegue Bernocco, «quello della bici, da cui arriva il ceo di Thok, Stefano Migliorini e quello dei motori, da cui arriva Livio Stuppo, altro elemento importante di Thok, e del quale siamo appassionati anche io e il mio socio Se bastiano Astegiano. La “e-bike” permette di unire questi due mondi in sicurezza e nel pieno rispetto della natura».

Le considerazioni dell’amministratore delegato di Thok, Stefano Migliorini (il quale ha alle spalle una splendida carriera nella categorie Bmx prima e Mtb poi, ora tra le figure manageriali più complete del panorama internazionale, nonché profondo conoscitore tecnico delle due ruote) vanno nella stessa direzione:

«Nel nostro Dna, visto che arriviamo dal mondo delle competizioni, c’è la voglia di costruire biciclette in grado di rispondere alla prerogativa di assicurare standard elevati. Facciamo della prestazione il nostro cavallo di battaglia, tanto che il nostro motto è “performance first”, quindi la nostra bicicletta è stata studiata a livelli di geometrie e di angoli, ma anche di componenti, per fare in modo che ciò avvenga, a tutti i livelli».

«Uno dei modi più efficaci per promuovere il nostro marchio e fare in modo che si consolidi sempre di più nella fascia di mercato medio-alta consiste nell’avvalersi di questi “ambassador” che sono prima di tutto amici, come lo stesso Loris».

A riguardo, Migliorini aggiunge: «Marco Melandri ha smesso di correre in moto, ma non è ancora uscito dal mondo delle competizioni e con la “e-mtb” penso potrà togliersi qualche soddisfazione e soprattutto divertirsi. Capirossi è un amico, una persona che ha sempre tratto dalle due ruote un motivo di divertimento, quindi il “feeling” con Thok è nato spontaneo. Ha provato la bici a Montecarlo ed subito stato conquistato.

D’altronde lui è uno a cui l’adrenalina certo non manca, perciò è stato facile coinvolgerlo e farlo diventare un “thoker”, come chiamiamo chi entra a far parte della comunità di appassionati delle “e-bike” Thok.