“I più piccoli come Racconigi, Porto Marghera e Salerno, oggi hanno scioperato 8 ore. Giovedì, probabilmente, ci sarà una riunione a Roma con le parti sociali e occorre vivere alla giornata, perchè non si capisce bene quello che hanno intenzione di fare. Il piano industriale prevede oltre 6000 esuberi tra Taranto e l’amministrazione straordinaria. Racconigi dovrebbe avere 145 dipendenti attivi, ma adesso gli impianti sono fermi, si è sotto organico. Secondo me, potrà essere messa in discussione la contrattazione di secondo livello nel prossimo incontro, un taglio di diritti e non solo di dipendenti“, ha dichiarato Alessandro Tribaudino (vice-sindaco di Racconigi, con deleghe welfare, politiche sociali e attuazione del programma), da noi contattato telefonicamente.
Anche i lavoratori dell’ex Ilva di Racconigi, oggi hanno partecipato alle 8 ore di sciopero, aderendo allo sciopero nazionale degli stabilimenti italiani del gruppo Arcelor Mittal. A Racconigi si producono tubi cilindrici di medio e piccolo diametro, con una lavorazione che non provoca alcun tipo di inquinamento.
Davanti ai cancelli racconigesi, fin dalle 6 di questa mattina e per tutta la mattinata, i dipendenti hanno presidiato con bandiere e striscioni delle sigle sindacali: Cisl Cuneo, Fiom Cgil e Fiom Metalmeccanica Cuneo.
Inoltre, una delegazione si è recata a Roma per la manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil sulle crisi industriali italiane e in solidarietà ai lavoratori di Taranto, ovviamente con l’attenzione rivolta alle decisioni della multinazionale franco-indiana.