Rimborsopoli: appello bis per il sindaco di Narzole Federico Gregorio, assolto Riccardo Molinari

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Assoluzione per il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari al processo “Rimborsopoli”, appello bis per altri nomi illustri coinvolti nel procedimento legato all’uso disinvolto dei fondi destinati al funzionamento dei gruppi consiliari nella legislatura 2010/2014.
Mentre Molinari era stato condannato in appello a 11 mesi, dovranno fronteggiare un appello bis l’ex governatore leghista del Piemonte Roberto Cota, assolto in primo grado e condannato ad un anno e sette mesi in appello, per i parlamentari Paolo Tiramani della Lega (un anno e cinque mesi) e Augusta Montaruli di FdI (un anno e sette mesi).
Appello bis per prescrizioni e rideterminazione delle pene inflitte dalla Corte di Torino il 24 luglio 2018 invece per il sindaco di Narzole Federico Gregorio, che attraverso la sua pagina Facebook ha espresso tutta la sua delusione.

“La giornata di ieri non è di certo stata tra le migliori della mia vita politica. – il suo sfogo – Una sentenza, arrivata in tarda serata, ancora tutta da interpretare (gli avvocati sono al lavoro per capire l’appello a cui ho diritto). Ogni commento o parola mi paiono inutili e, soprattutto, prematuri. Nel contempo gli affetti della mia famiglia, le telefonate sincere dei miei amici, dei tanti concittadini, delle persone che sanno e mi conoscono mi hanno già convinto a non mollare l’impegno politico e sociale.#maimulè lo dico spesso, questa volta è un invito che rivolgo a me stesso, pensando a chi mi ha sempre dato la fiducia con il voto e con le strette di mano. Sono uomo, padre di famiglia e politico. Prendo atto dei giudizi, resto al mio posto, quello al servizio della gente. È lì che mi sento di rimanere. Sempre”.

In base a quanto si è appreso, i supremi giudici della V sezione penale avrebbero confermato l’impianto accusatorio dell’appello che aveva ampliato le condanne portandole a 25, rispetto ai 15 verdetti di colpevolezza emessi in primo grado nel 2016. E’ stata confermata la condanna più alta a 4 anni e sei mesi inflitta a Michele Giovine per il quale l’appello bis dovrà solo rideterminare la condanna accessoria pari a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, e questo avverrà anche per altri imputati.

Le accuse erano varie e vanno dal peculato all’illecito finanziamento ai partiti. La posizione di Molinari era la più ‘leggera’: gli era stato contestato un peculato di nemmeno 1.200 euro. La stessa pg Pina Casella aveva chiesto la sua condanna solo per 600 euro che gli erano serviti per pagarsi sei notti d’albergo a Torino quando si erano protratti i lavori del Consiglio regionale. Evidentemente gli ermellini hanno ritenuto legittima quella spesa.