“Asti-Cuneo, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino cuneese

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Sobrietà fa rima con lungimiranza e per questo è prematuro tirare un sospiro di sollievo riguardo alla Cuneo Asti visto che, pur con la delibera del CIPE, è da anni che questa autostrada dovrebbe essere completata ed i lavori potranno sì iniziare (quasi impossibile in questa estate) ma solo per uno dei lotti mancanti.

Il passaggio al CIPE era importante ma siamo solo all’inizio di una nuova fase per l’autostrada A33 e, se non si vuole fare la fine del celebre maratoneta Dorando Pietri, che perse la medaglia d’oro proprio negli ultimi metri alle Olimpiadi del 1908, diventa cruciale avviare una seria e rigorosa attività di monitoraggio in modo che non solo inizino i lavori ma che proseguano senza intoppi fino al completamento dell’infrastruttura, la quale dovrà essere realizzata con i migliori materiali e maestranze, evitando casi imbarazzanti come quello dell’asfalto scadente.

Esistono comitati, commissioni, osservatori per quasi tutte le cose ma, curiosamente, per una tematica così sentita come la questione infrastrutture nella nostra provincia non esiste ancora un ente coordinatore che si preoccupi di queste vertenze. Forse potrebbe essere il caso, da parte della politica cuneese, di iniziare a pensare ad un comitato, che coinvolga anche il mondo produttivo e sociale cuneese, di tutela e realizzazione delle infrastrutture cuneesi, la A33 è solo la punta di questo iceberg.

La politica ha il dovere morale di non stare seduta in panciolle aspettando che l’autostrada venga completata ma, al contrario, deve mantenere viva l’attenzione sulla Cuneo Asti e darsi da fare anche su altre infrastrutture di cui si parla ancora troppo poco, come ad esempio i collegamenti su ferro per Nizza e per Savona o un valico alpino strategico come la Maddalena.

Lorenzo Pallavicini, cittadino di Cuneo