La campionessa è in prima linea con “IDEA”, “IDEAWebTv.it” e “IDEA Tourism” nella promozione turistica della Granda

Galeotta fu la serata degli “IDEA A­wards”, a febbraio, durante la quale l’editore del­la rivista “IDEA”, di “IDEAWebTv.it” e di “IDEA Tourism”, Carlo Borsalino, nell’atto di consegnare a Stefania Belmondo un premio alla sua straordinaria carriera sportiva, le ha proposto di legare il nome e l’immagine alle bellezze e alle unicità delle vallate cuneesi.

Lei ci ha pensato qualche mese e alla fine ha accettato di diventare “testimonial” del progetto editoriale della “Uniart” volto a valorizzare e ad accrescere la visibilità di un territorio che merita di essere vissuto appieno in ogni stagione.

D’altronde era difficile immaginare una figura più adatta per rappresentare le vallate cuneesi in tutte le loro peculiarità, dal momento che Stefania Bel­mondo, oltre ad avere caratteristiche che bene rappresentano la montagna e i suoi valori, è una sportiva che, nonostante i suoi successi internazionali, continua a vivere con la sua famiglia a Demonte.


«Quando posso salgo ancora in montagna», precisa l’ex fondista. «Credo di essere una tra le più fervide amanti della natura: contemplo la Luna di sera, mi fermo a guardare i funghi, ispeziono le montagne con il binocolo, adoro questi aspetti della vita che mi lasciano molto. Mi danno pace, senso di vita e respiro. Mi piacerebbe che anche chi non vive stabilmente in contesti del genere potesse provare tali sensazioni, e anche per questo sono contenta di mettere il mio volto e la mia storia al fianco della campagna di promozione delle vallate cuneesi ideata dalla “Uniart”, in particolare attraverso il magazine “IDEA Tourism” che si rivolge a un amplissimo e qualificato pubblico internazionale».

Stefania, lei è molto legata alle valli cuneesi, dov’è nata: che ricordi ha e quanto è cambiata nel tempo la montagna della no­stra provincia?
«Sono originaria di Ponte Bernardo, nel Comune di Pie­traporzio. Quando ho iniziato c’erano impianti di sci alpino ad Argentera, ma mancava la pista di fondo. Era già presente ai Bagni di Vinadio, dove continua a esserci. Poi, a poco a poco, ogni paese ha cercato di crescere, di portare novità: oggi possiamo dire che tutti i paesi di montagna si impegnino per migliorarsi. Si è capito che è il turismo a far gi­rare l’economia: ho notato che fino a qualche anno fa non capitava così di frequente come oggi di incontrare svizzeri, tedeschi, slovacchi, francesi. I visitatori si incantano di fronte alla bellezza delle nostre montagne, che hanno nulla da invidiare ad altre. Tanti si stanno impegnando per migliorare la ricettività di questo territorio e mi auguro che i risultati a cui ambiscono si realizzino. Penso che sia importante fare in modo che chi sceglie le nostre montagne viva un’esperienza unica, ma allo stesso tempo sono convinta che molto si possa continuare a fare per attrarre sempre di più anche chi non ha ancora esperienza diretta del nostro territorio. A tal proposito è del tutto lodevole l’iniziativa editoriale che Carlo Borsalino, attraverso la rivista “IDEA”, porta avanti da tanti anni, anche con lo speciale estivo dedicato interamente alle vallate cuneesi. Altrettanto significativo è l’entusiasmo con cui la “Uniart” ha deciso di compiere un ulteriore passo in avanti, accrescendo l’impegno profuso nella promozione del nostro territorio anche fuori dai confini della provincia e dell’Italia, uti­liz­­zando al meglio le possibilità messe a disposizione dalle nuove tecnologie».


Tornando al parallelo tra lei e le vallate cuneesi, non manca mai di definirsi “una di montagna” per il suo carattere…
«Sì, sono una montanara e ne sono orgogliosa, perché la montagna mi ha temprata. Chi vive in montagna impara a fronteggiare le difficoltà fin da piccolo. Partiamo ad esempio dal fatto di andare a scuola: chi abita in montagna deve affrontare problemi che non toccano chi vive in città e ha il pullman sotto casa. Ci si deve alzare molto presto e il pomeriggio si arriva tardi: vi è un’impostazione diversa del­la vita. Tutto ciò impone uno stile di vita diverso, più impegnato dal punto di vista mentale per potersi organizzare nell’arco della giornata».

Oggi lei di che cosa si occupa?
«Sono Carabiniere forestale e lavoro a Cuneo, nel gruppo della città. Sono mamma di Mathias e Lorenzo, che stanno attraversando l’adolescenza, un periodo della vita non così semplice e poi mi dedico con piacere alla promozione delle mie vallate».

Territorio e sport è un binomio che ha “appeal” da un punto di vista turistico?
«Sì, sicuramente, a maggior ragione perché io sono e rimango una sportiva. Quando posso faccio ancora sport, e mi piace anche andare in bicicletta in Langa. L’attività fisica mi dà tantissimo, mi rilassa, mi aiuta, mi fa stare bene. Oltre alla bicicletta, cammino, va­do in moto. Sono una grande appassionata di moto: ho preso di recente la patente e mi piace molto, seguo anche le gare di moto Gp. Anche dal punto di vista dell’attività “outdoor” a disposizione, chi decide di venire in vacanza da noi, ha solo l’imbarazzo della scelta!».

«Ho tanti progetti in mente, anche personali. Da donna concreta quale sono, però aspetto a raccontarli. Nel frattempo i miei ragazzi crescono, studiano, fan­no sport, dunque sono una ma­dre e una persona attenta e soddisfatta».