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Il “Kinderometro” misura l’amore tra genitori e figli

L’indagine internazionale commissionata a Ipsos da “Ferrero” evidenzia un rapporto intergenerazionale positivo che darà nuovi stimoli a mamme e papà

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I “piccoli momenti” quotidiani condivisi dai genitori con i bambini sono quelli che hanno più impatto nelle loro vite, ma, a volte, si perde di vista questa semplice verità. E può accadere che se ne comprenda il valore quando ormai, purtroppo, è solo più tempo di rimpianti.
Ma i genitori del terzo millennio, ha spiegato lo psicoterapeuta dell’età evolutiva Alberto Pellai du­rante la presentazione degli esiti del sondaggio “Kin­de­rometro”, sono troppo presi dall’ansia di non essere all’altezza del ruolo e si preoccupano in modo eccessivo: «La ricerca mostra come essi tendano a supervisionare e controllare tutto, mentre, invece, i figli li rassicurano. I genitori di oggi lottano contro il tempo, ne vorrebbero di più, sono preoccupati di quello che i figli possono incontrare fuori e diventano iper­protettivi. Il consiglio che posso dare è di rilassarsi e, co­munque, di mettere in agenda qualche ora di vuoto totale, da riempire con i figli».
“Kinder” da oltre tre generazioni (i cinquant’anni del marchio creato in casa “Ferrero” sono stati festeggiati nel 2018) ac­compagna genitori e figli in questi preziosi “piccoli mo­menti” di allegria, creando una gamma di prodotti pensati apposta per la gioia dei bambini, ma rassicurando i genitori.
Per “Kinder” è fondamentale favorire, in qualsiasi momento, nelle famiglie, il piacere dello sta­re insieme, creando tanti piccoli e gioiosi momenti di condivisione. Per questo “Kinder” ha commissionato “Kinderometro-Il rilevatore dei ‘piccoli momenti’” a Ipsos, centro specializzato nelle ricerche di mercato a livello mondiale: è un’indagine su scala internazionale in merito al rapporto tra genitori e figli, con la particolarità della duplice prospettiva delle due generazioni.
Lo scorso autunno in cinque Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Gran Bre­tagna e Russia) sono infatti stati intervistati non soltanto mamme e papà, ma anche i figli di età compresa tra i 7 e i 15 anni.
Le evidenze emerse dal “Kin­de­rometro” aprono un dibattito sulle peculiarità e sui bisogni delle famiglie odierne, toccando i seguenti temi: i gen­itori sono molto esigenti con se stessi riguardo al ruolo che svolgono; la ricerca della perfezione può pe­rò essere fonte di senso di colpa; in realtà i genitori se la cavano bene e i figli sono soddisfatti; genitori e figli sono molto legati e condividono quei “piccoli momenti” che contano; il confronto internazionale evidenzia una sostanziale omogeneità della situazione, sia pure con le specificità di ciascun Paese.
Il 92% degli intervistati ritiene come maggiore successo nella vita «l’essere un buon genitore», il che li porta alla continua ricerca della perfezione verso i figli: il 48% si sente in colpa perché pensa di non passare abbastanza tempo con loro, il 49% crede di non essere abbastanza disponibile. Una percezione che viene smentita dai ragazzi: in generale, il 92% dei figli dichiara di essere felice e, mentre solo un genitore su quattro (il 25%) crede che i pargoli siano «molto felici», quasi il doppio dei figli intervistati (il 44%) si ritiene tale.
Il quadro generale che emerge dall’indagine a livello internazionale è che genitori e figli hanno un buon rapporto e i bambini si mostrano addirittura più positivi e soddisfatti dei
ge­nitori in relazione a molti aspetti importanti dell’esistenza, a dimostrazione del fatto che le mamme e i papà se la cavano molto bene in tutti i Paesi oggetto della ricerca.
I genitori spesso chiedono più da e stessi, ritengono di non fare abbastanza, e per questa ragione vorrebbero avere più tempo a disposizione, dicendosi disposti a rinunciare a qualche beneficio economico per riuscirci.
I “piccoli momenti” vissuti insieme sono quelli che avvicinano di più i genitori e i figli nella vita quotidiana.
Questo loro stretto legame si rafforza attraverso semplici istanti di gioia come ad esempio scambiarsi baci e abbracci (il 44% dei figli e il 47% dei genitori), ridere (35% per i bambini e i ragazzi, 40% per i genitori), fare colazione e giocare insieme (29% dei piccoli contro il 24% dei grandi).
E “Kinder”, da sempre, dà valore ai “piccoli momenti”, perché so­no quelli che più contano agli occhi dei bambini: infatti proprio i “piccoli momenti”, per es­si so­no i più grandi.
Sono concetti ribaditi da Raul Romoli Venturi, direttore della co­municazione di “Ferrero
Ita­lia”, il quale durante al presentazione milanese ha spiegato come il rap­porto fra genitori e figli sia «nella natura di “Ferrero” e di “Kin­der”» e ha inoltre auspicato: «è importante che questa ricerca diventi continuativa, sempre condotta a livello internazionale, perché di questi te­mi è importante avere un costante “trend” e una fotografia dei cambiamenti».

BaNNER
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