Salone del Libro: all’ex tecnico del Saluzzo Silvio Viale il compito di immaginare un codice etico

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Quella del 2019 verrà sicuramente ricordata come una delle edizioni del Salone del Libro più burrascose, capace di aggiungere quel quid in più di polemiche post-evento rispetto alle altre, che avevano abituato, semmai, a qualche battibecco nei giorni antecedenti alla rassegna culturale torinese.

La questione-Altaforte, con il suo alto grado di coinvolgimento politico, ha messo al centro del dibattito nazionale i libri presentati nel capoluogo piemontese, alzando l’asticella della discussione a due sole settimane dalle elezioni regionali, concentrata sull’esclusione della casa editrice vicina a Casapound a pochi giorni dall’evento.

Non è un caso che, da ieri, sotto i riflettori sia finito il Direttore 46enne Nicola Lagioia, che riveste quel ruolo dal 2016 e che del Salone del Libro è stato di fatto una sorta di “padre” negli anni che sembravano condurre l’evento verso la tragica estinzione.

Su di lui è ricaduta l’ira di una certa ala della Lega, che ne ha chiesto la testa perché “non è accettabile che il Direttore di un evento così importante faccia partire un boicottaggio contro lo stesso evento che organizza”, si legge su La Stampa nazionale.

A rincarare la dose è Alberto Cirio, candidato del centrodestra in Piemonte, contro il quale si abbatte quasi immediatamente la levata di scudi di Chiara Appendino (“se la prendano con me”) e di Sergio Chiamparino (“Lagioia non si tocca”), guarda caso avversario diretto nella corsa alla Regione di Cirio.

Ed è in questo quadro che trova spazio una figura ben nota, ma per ragioni sportive, al mondo cuneese: Silvio Viale, allenatore del Saluzzo Calcio dallo scorso mese di agosto fino a marzo, quando fu esonerato e sostituito con l’attuale tecnico granata Boschetto.

Sarà Viale, infatti, divenuto nel frattempo Presidente dell’Associazione Città del Libro di Torino a dover verosimilmente tracciare le linee per la creazione di un codice etico, o qualcosa di simile, che possa evitare un altro caso-Altaforte.

“Qualunque regola dovrà garantire la libera circolazione di tutte le idee”, precisa ancora su La Stampa Lagioia, che poi chiude la sua intervista investendo proprio Viale e la sua associazione di questo importante ruolo, una sorta di viatico verso un Salone del Libro 2.0, indenne a tante strumentalizzazioni politiche.