Focolai di Cinipide in molti paesi della provincia di Cuneo. Niente allarmismi.

Tra le aree interessate: Roccaforte Mondovì, Chiusa di Pesio, Battifollo, Boves e Peveragno

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Drycosmus kuriphilus o Cinipide (l’insetto cattivo) contro Torymus sinensis (l’insetto buono) e l’eterna sfida tra il bene ed il male torna nuovamente in scena. Non si tratta del titolo di un film, bensì di una realtà che si ripresenta ai castanicoltori dopo le segnalazioni della ricomparsa di focolai di cinipide del castagno indicate in alcune aree del Monregalese (Roccaforte Mondovì, Chiusa di Pesio), a Battifollo nel Cebano e qualcosa anche nel Cuneese (Boves, Peveragno). Il torymus, parassitoide specifico limitatore naturale del Cinipide, adesso è chiamato dalla natura ad eseguire il proprio lavoro, ma è importante lasciare che la lotta biologica portata avanti fino ad oggi prosegua. Per questa motivazione sono inutili gli allarmismi ma serve pazienza e collaborazione da parte di tutti.

Fondamentale è non rimuovere o bruciare le galle (nidi del Cinipide) in quanto si corre il rischio di uccidere anche l’insetto antagonista già attivo al suo interno. Il progetto nazionale Bioinfocast, frutto della collaborazione con l’Università di Torino e il Ministero italiano delle Politiche Agricole e Forestali è partito nel 2013 con più di 500 lanci di Torymus per un totale di 82.500 adulti in 17 regioni italiane facendo riscontrare risultati positivi.

Un nuovo ritorno era previsto ma grazie alla presenza del Torymus, allevato nei laboratori del Disafa dell’Università degli Studi di Torino, si torna a reimpostare gli equilibri. La Cina grazie a questo metodo naturale da più di quarant’anni è riuscita a debellarne la pericolosità. “La situazione è sotto controllo – tranquillizza il vice presidente Cia Cuneo, Marco Bellone – ma è fondamentale il monitoraggio e la segnalazione ai tecnici o alle associazioni di categoria.

La Regione Piemonte ha comunque previsto a breve una serie di sopralluoghi. Controllate bene le differenze. Il Cinipide è un imenottero nero, ermafrodita, lungo 2 mm circa, zampe brunastre mentre il Torymus è di colore verde metallico con zampe giallastre, ha corpo e testa a punta e la larva è più nervosetta. L’insetto antagonista deve necessariamente accoppiarsi per poter ovideporre fino a 70 uova all’interno delle galle del castagno. Ciascun uovo deposto si impupa per poi nutrirsi della larva stessa. Pur essendo presente nei boschi il Cinipide è reso sostanzialmente inattivo”.

cs