Saluzzo: un successo il convegno sull’Impresa Sociale in scena al teatro “Madga Olivero”

L'incontro è stato organizzato dalla Diocesi di Saluzzo e dalla Caritas diocesana, con la collaborazione del Campus di Cuneo e del Laboratorio di Management e Cultura

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Impresa sociale, economia sostenibile, centralità dell’uomo. Sono alcuni dei temi trattati dal convegno svolto nella mattinata di oggi, lunedì 6 maggio, al teatro Magda Olivero di Saluzzo, organizzato congiuntamente dalla Diocesi di Saluzzo e dalla Caritas diocesana con la collaborazione del Campus di Management ed Economia – Sede di Cuneo e del Laboratorio di Management e Cultura, con il patrocinio del Comune di Saluzzo, della Provincia di Cuneo, dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA) e del Dipartimento di Economia e Management dell’Università Federico II di Napoli.

Il titolo “Etica, Economia e Responsabilità Sociale dell’impresa”, lasciava intendere riflessioni interessanti su argomenti di grande attualità. Attese rispettate, perché di fronte ad una platea ricca di attori protagonisti della vita economia del territorio, oltre che di istituzioni civili e religiose e di studenti, sono intervenuti relatori di tutto rispetto. Ad aprire l’incontro è stato Luigi Salvatico, presidente del Comitato Etico Aso S. Croce e Carle di Cuneo, che ha anticipato gli interventi introduttivi del sindaco di Saluzzo Calderoni, del presidente della Provincia Federico Borgna, della coordinatrice del Campus di Management ed Economia di Cuneo Milena Viassone, del presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta e del segretario generale del Progetto Michele Ferrero Osvaldo Lingua.

Quindi il professore Giuseppe Tardivo, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università di Torino e fondatore del Campus di Management ed Economia di Cuneo, ha presentato il convegno insieme al professore Antonello Monti: “In una situazione come quella che stiamo vivendo, caratterizzata da grande incertezza, è particolarmente importante il tentativo di superare l’ottica tradizionale manageriale attraverso la concettualizzazione dell’impresa sociale, che ribadisce la centralità della persona sul conseguimento del mero profitto”.

Dopo la prolusione introduttiva del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, il via ad una tavola rotonda moderata dal direttore del quotidiano “L’Avvenire” Marco Tarquinio, che ha visto la partecipazione del vicepresidente CEI monsignor Franco Giulio Brambilla, del presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia, del presidente dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale Gaetano Aiello e di Luisa Frandino dell’azienda Sedamyl di Saluzzo.

Monsignor Brambilla ha parlato di “etica del dono”: “Il beneficio che porta non è soltanto nel rispondere ad un bisogno e nel conferire dignità al bisognoso, ma anche nel liberare dal bisogno stesso. Così fa l’impresa sociale: dal suo interno punta a liberare dal bisogno i propri partner, includendo tutti i soggetti coinvolti a far parte dell’impresa”. Per Quaglia “oggi occorre mettere in mezzo alla politica e all’economia la società, che significa partire dalle comunità e avere a cuore la società di mezzo. La centralità delle persone porta al bene comune. Basta vedere gli esempi di aziende virtuose, come la Ferrero: la risposta dei lavoratori che vengono coinvolti nella gestione delle imprese fa la differenza”.

“Il ruolo delle imprese è necessariamente sociale – ha aggiunto Aiello -, cioè quello di non lasciare indietro nessuno: questo punto di arrivo non è in discussione, al massimo si può discutere sul processo con cui ci si arriva. Lo sviluppo e la crescita non ci sono se non si rispettano i popoli e l’ambiente”. Luisa Frandino di Sedamyl ha raccontato l’esperienza della sua azienda, che produce semilavorati per industrie alimentari, della carta, del settore cosmetico e farmaceutico e delle bevande: “Siamo un gruppo familiare con una dimensione multinazionale, ma crediamo molto nella responsabilità sociale, tema molto sentito dalle imprese. I punti fondamentali del nostro modo di operare? Valori etici, rispetto della persona, ecosostenibilità, dialogo con l’amministrazione e tutela dei diritti degli uomini e delle donne”.

Le conclusioni sono state affidate al vescovo di Saluzzo Cristiano Bodo: “Ci sembrava importante e doveroso proporre una riflessione sul tema dell’economia alla luce dell’eticità. E’ un nodo cruciale che riguarda anche la Chiesa italiana: è necessario guardare al futuro, ma mettendo al centro la dignità dell’uomo, con il lavoro che deve essere ad uso dell’uomo e non viceversa”.