“In questi ultimi 15 anni, l’offerta di servizi sanitari per i cittadini di Saluzzo si è nettamente impoverita”

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del candidato sindaco di Saluzzo Alessandra Piano

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Come candidato sindaco di Saluzzo, anch’io condivido le preoccupazioni che ha manifestato, qualche giorno fa, l’amico Giovanni Damiano, presidente dell’associazione “Officina delle idee”, e l’esigenza di tutelare al massimo la sanità dei saluzzesi.

A differenza dell’attuale sindaco che, semplicisticamente ed in modo del tutto apodittico, attribuisce ai “disastri delle amorevoli cure leghiste” l’insufficienza attuale della risposta sanitaria locale, ho ben chiara la genesi che ha portato a questo impoverimento progressivo.

Come tutti sanno, o dovrebbero sapere, il piano di rientro sanitario, forzatamente attuato dalla giunta Cota quale “vittima sacrificale”, costituisce, in realtà, eredità politica del grave disavanzo sui conti della Sanità prodotto dalla precedente giunta Bresso.

Questa precisazione è necessaria per mera chiarezza storica.

A questo va aggiunta la riorganizzazione dei servizi sanitari regionali, prioritaria ed obbligatoria per le Regioni in piano di rientro, che ha applicato rigidamente le prescrizioni del decreto Balduzzi (tuttora vigente), emanato all’epoca del governo Monti, e che i successivi governi Letta, Renzi e Gentiloni non si sono minimamente preoccupati di ammorbidire.

Dato incontrovertibile è quello che, in questi ultimi 15 anni di governo di centrosinistra saluzzese, l’offerta di servizi sanitari per i cittadini si sia nettamente impoverita.

Questo senza che l’amministrazione locale cercasse di impedire tale depauperamento, che è culminato nella perdita della chirurgia, dell’ortopedia e della rianimazione. Bazzecole, vero?

Sono assolutamente lieta che finalmente siano stati stanziati fondi (che peraltro, auspico giungano quanto prima) per la semplice messa a norma dell’immobile e per apportare migliorie sulle cucine e su qualche ambulatorio, ma mi batterò affinché l’ospedale di Saluzzo possa riavere quanto prima più servizi e più personale sanitario, a tutela della salute di tutti.

Se sarò eletta, agirò efficacemente per indurre l’ente regionale a restituire a Saluzzo un ruolo per l’ospedale ed una sanità più attenta ai bisogni della salute dei cittadini.

Mi auguro, pertanto, davvero (come ha affermato l’attuale sindaco) che i saluzzesi abbiano buona memoria e non dimentichino come era l’offerta sanitaria 15 anni fa e come è, purtroppo, oggi.

Alessandra Piano