Aborto al nono mese nello Stato di New York, ci scrive un lettore: “Un’enorme sconfitta per tutti”

Riceviamo e pubblichiamo l'opinione di un utente sulla legalizzazione dell'aborto al nono mese di gestazione, avvenuta recentemente nello Stato di New York (U.S.A.)

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Gentile Redazione,
la legalizzazione dell’aborto al nono mese di gestazione, avvenuta recentemente nello Stato di New York (U.S.A.), mostra in realtà il vero volto di ogni forma di abortismo. Fa certo rabbrividire la soppressione di un nascituro pochi istanti prima della nascita, ma non è forse lo stesso individuo umano vivente, unico ed irripetibile, dei primi tre mesi di gravidanza e sin dal concepimento?… Il cuore di quel bambino al nono mese, che cesserà di battere, non è forse il medesimo già dal ventesimo giorno, quando ancora la mamma, a volte, non sa neppure di essere incinta?. Dunque perché dovrebbe essere meno grave consentire, come in Italia, l’aborto sino al terzo mese?

Se fossimo davvero “umani e civili” dovremmo semplicemente essere sinceri di fronte ad un’ecografia (spesso tenuta nascosta alle mamme in dubbio) e riconoscere che, sin dai primi istanti, quel figlio è vivo ed è “uno di noi”, e che, quella donna, già madre, merita ogni aiuto possibile e non la finta compassione di chi se ne lava le mani dietro lo scudo della legge, abbandonandola all’unica possibilità dell’aborto. Dovremmo finalmente ammettere che quel figlio è “uno di noi” e che quindi, per nessun motivo, può essere scartato. Per questa ragione ogni aborto ferisce anche profondamente la donna ed è un’enorme sconfitta per tutti.

Piergiorgio Dellagiulia – Bra (CN)