Teatro Sociale di Mondovì Piazza: «Prima la messa in sicurezza, poi i percorsi di osservazione»

Il Comune valuta l'impiego futuro della struttura

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Messa in sicurezza e percorsi protetti di osservazione. È questo il progetto dell’Amministrazione comunale per il Teatro Sociale di Mondovì Piazza. Una struttura in abbandono da quarant’anni esatti, da quando, cioè, il tetto fu interessato da un parziale crollo.
Il primo passo sarà quello della messa in sicurezza, che, come spiega l’assessore ai lavori pubblici, Sandra Carboni, avrà il doppio scopo di preservare un gioiello storico del territorio e al contempo garantire la sicurezza dei cittadini e degli stabili adiacenti.

«Ci stiamo occupando di un problema noto da tempo – spiega l’assessore Sandra Carboni –: esiste una relazione vecchia di anni in cui si legge che l’immobile è pericolante e pericoloso. Ricordiamoci che proprio lì, ogni giorno, passano centinaia di studenti. Entrare nel Teatro Sociale, nelle condizioni in cui si trova, è pericolosissimo: la struttura è veramente fragile, l’accesso vietato».

Proprio per evitare l’ulteriore deterioramento della struttura, nei prossimi mesi cominceranno i lavori di messa in sicurezza: la facciata verrà imbrigliata con apposite putrelle, che serviranno a garantirne la stabilità, la copertura verrà invece realizzata in lamiere grecate. In questa prima fase verrà realizzato un affaccio sull’ingresso mediante adeguata illuminazione, in un secondo momento quello sulla scena.

L’obiettivo dell’Amministrazione è quello di portare a compimento quanto proposto in campagna elettorale: «Se difficilmente il Teatro Sociale di Piazza potrà tornare ad essere utilizzato in senso proprio – commenta il sindaco, Paolo Adriano –, sarà comunque importante fare in modo che questo vero e proprio gioiello storico e architettonico venga restituito alla cittadinanza. Come? La strada è quella della realizzazione di un percorso protetto che ne permetta l’apertura al pubblico e ai visitatori. Si comincia, dunque, con la priorità assoluta: gli interventi di messa in sicurezza volti a fermarne il degrado, per poi passare alla seconda fase, cioè quella della restituzione alla cittadinanza. Un ultimo aspetto: la Città di Mondovì ha bisogno di un Teatro, il successo delle stagioni teatrali di quest’anno e dello scorso lo dimostrano, ma dev’essere chiaro fin d’ora che è impensabile rispondere a quest’esigenza tramite la riqualificazione del Sociale, che presenta numerose criticità. Sono due discorsi separati, da una parte la messa in sicurezza di quello che è un bene culturale di indiscusso valore, da troppo tempo vittima di incuria, dall’altra la realizzazione di un Teatro nuovo: l’auspicio è che possa trovare sede in uno dei “contenitori vuoti” di Mondovì».