Produttori cinematografici cinesi in visita a Mondovì: “Un’emozione irripetibile”

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Un’emozione «irripetibile». È così che la delegazione di cineasti proveniente dalla Cina ha definito l’esperienza vissuta nel territorio monregalese. Nei giorni di “Peccati di Gola”, Mondovì ha infatti accolto i rappresentanti di una casa di produzione cinematografica cinese, intenzionata a realizzare un film documentario sulla zona delle Langhe e del Monregalese.

A Mondovì, sotto la guida del vicesindaco Luca Olivieri, il gruppo, di cui faceva parte anche il critico cinematografico Marco Müller, già direttore artistico della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e del Festival internazionale del Film di Roma, ha visitato le bellezze artistiche e architettoniche della Città, incontrando anche numerosi produttori d’eccellenza. Il celebre regista Zhang Yuan si è dimostrato particolarmente affascinato dalla musica barocca, proposta dalla “Academia Montis Regalis” in un concerto privato organizzato nella splendida cornice della Sala “Ghislieri”.

Lo sceneggiatore Leung Man-Tao, invece, avendo studiato in un Istituto di Gesuiti e conoscendo bene l’arte del Maestro Andrea Pozzo, è rimasto particolarmente colpito dalla macchina d’altare della chiesa della Missione, al punto da proporre di cominciare il docu-film con una scena girata proprio all’interno dell’edificio.

La visita si è conclusa con la partecipazione a “Peccati di Gola”, di cui i visitatori sono rimasti entusiasti, conquistati dalla musica tradizionale del mondo agricolo, che li ha visti coinvolti in canti e balli tradizionali. «Proprio chiacchierando con Marco Müller sotto il tendone dell’Osteria dei Golosi – commenta il vicesindaco, Luca Olivieri –, sono emersi numerosi spunti creativi: Mondovì è talmente bella che non può rimanere fuori da un soggetto cinematografico. La delegazione si è dimostrata davvero molto colpita dall’atmosfera monregalese. In Cina c’è molta curiosità nei confronti dell’Italia, di cui si conoscono spesso soltanto le grandi città d’arte. Il loro turismo si sta facendo, però, sempre meno massificato e sempre più esigente, alla ricerca di paesaggi incontaminati e accoglienza di qualità: credo che in questo senso il Monregalese abbia molto da dire».

c.s.