A contatto con le bellezze del territorio: inaugurata a Rodello “L ang A”

La mostra è a cura degli artisti Roberto De Siena e Fabrizio Gavatorta

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In foto un'opera di Fabrizio Gavatorta (Foto Ideawebtv.it)

Oggi, venerdì 31 agosto 2018, presso la Chiesa Teatro dei Battuti di Rodello, è stata inaugurata la mostra “L ang A”, che racchiude le opere degli artisti Fabrizio Gavatorta e Roberto De Siena. Nei dipinti di Gavatorta (a tema paesaggistico) si entra in contatto con le Langhe attraverso uno degli elementi che più le rappresentano, ovvero l’uva, elemento ricorrente in tutti i quadri del pittore.

L’artista, noto soprattutto per i ritratti di donna, parla dell’apertura di un nuovo ciclo pittorico: “Ho deciso di rendere protagonista l’uva, quasi come se fosse una Musa ispiratrice. Grazie all’acrilico, che velocizza il processo di asciugatura, ho potuto realizzare una pittura di impatto, istantanea. Per me la cosa fondamentale è catturare un momento, ed interpretarlo attraverso il mio stile pittorico“.

Interessante e suggestivo il contrasto con le realizzazioni dell’altro artista, Roberto De Siena: se i dipinti di Gavatorta ritraggono elementi visibili, tangibili, quelli di De Siena traggono ispirazione da ciò che non percepiamo con gli occhi, dall’interiorità, dando anche maggiore libertà di interpretazione al fruitore dell’opera.

De Siena commenta: “Da quando ho iniziato a dipingere ho sempre amato raffigurare ciò che non si vede, ciò che sta oltre. In questa mostra ho suddiviso il mio lavoro in quattro sezioni da tre pannelli ciascuna, partendo da quella dedicata alle città immaginarie, per passare a quella riguardante le paure terrene, e in seguito a quella delle maschere, che riflettono la corazza che ognuno di noi si costruisce attorno per non mostrare il vero e proprio “Io”; ho concluso con la sezione dedicata ai cosiddetti “tralci di vita”, che si creano attraverso una sorta di energia cosmica“.

Fino al 30 settembre 2018 sarà possibile visitare questa mostra, capace di mostrarci non solo le bellezze del territorio viste e reinterpretate con un occhio del tutto nuovo, ma di metterci di fronte a ciò che a volte risiede dentro di noi e che non sempre abbiamo la volontà (o il coraggio) di esternare.