Epatite C: una cura “su misura” per sconfiggere la malattia

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I nuovi farmaci per l’eradicazione dell’epatite C rappresentano uno dei successi più importanti della medicina, negli ultimi anni. Se sui cirrotici si limitano a spegnere l’infiammazione che caratterizza la malattia, sui pazienti agli stadi iniziali possono eliminare definitivamente l’infezione virale.

 

Con la loro somministrazione per un massimo di 12 settimane (ma per molti sono sufficienti otto) la percentuale di guarigione si attesta intorno al 98% dei casi. Obiettivo ambizioso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è ora di raggiungere il debellamento definitivo della malattia: dead line il 2030.  Come ottenere questo risultato? Questo sarà uno dei temi centrali delle “VII Giornate gastro-epatologiche cuneesi”, in programma a Cuneo venerdì 2 e sabato 3 marzo al Centro Incontri della Provincia, organizzate dal direttore della Struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, Aldo Manca.

 

Attualmente – spiega il dott. Manca –  nel mondo ci sono circa 80 milioni di persone affette da epatite C. In Italia risultano meno di un milione, ma il valore potrebbe essere sottostimato, in quanto la malattia per molti anni può essere asintomatica. Con i farmaci DAA (antivirali ad azione diretta) di ultima generazione oggi siamo in grado di guarire in modo definitivo la patologia. Sono terapie che hanno fatto discutere per il loro costo elevato, ma ora, dopo una serrata trattativa tra AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e case farmaceutiche, a seguito della quale i prezzi sono scesi, la loro applicabilità è divenuta accessibile a tutti i pazienti con infezione cronica. Questa è sicuramente una grande conquista, ma non sarà purtroppo sufficiente per raggiungere l’obiettivo della eliminazione totale del virus, se non verranno ideati programmi specifici per l’emersione dei pazienti inconsapevoli e per l’inizio di una terapia che li coinvolga tutti nel modo più esteso e rapido possibile”.

 

Il convegno si rivolge a specialisti ospedalieri delle varie branche medico chirurgiche, ai medici di famiglia e ad operatori sanitari, e rappresenta un appuntamento biennale ormai consolidato di aggiornamento in Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia Digestiva.