Asti: interdetta dall’incarico insegnante di sostegno con falso diploma di specializzazione | Sequestrati gli stipendi finora percepiti, per una cifra intorno ai 6000 euro

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I Finanzieri della Compagnia di Asti hanno formalizzato, come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, l’interdizione dall’incarico di insegnamento ed il sequestro degli stipendi percepiti da un’insegnante di sostegno per gli alunni in  situazione di handicap presso una scuola primaria del capoluogo, per averne assunto l’incarico attestando la propria specializzazione attraverso un diploma falso.

 

 

Nell’ambito della collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale si è proceduto all’analisi delle graduatorie depositate per l’assunzione annuale degli insegnanti presso le scuole primarie, effettuando verifiche circa la regolarità del possesso dei diplomi che gli aspiranti avevano presentato per attestare la propria specializzazione e dei corrispondenti punti assegnati per ciascuno di essi. Tali approfondimenti hanno portato i finanzieri ad acquisire copia di un diploma di specializzazione per la posizione di “insegnante di sostegno” verosimilmente rilasciato dall’Università Tor Vergata di Roma. I successivi accertamenti, svolti direttamente presso l’Università predetta, hanno evidenziato come il diploma non fosse mai stato rilasciato, con ciò confermando che lo stesso fosse stato fraudolentemente riprodotto.

Il contesto, tempestivamente segnalato alla Procura della Repubblica di Asti per i reati di uso di atto falso e truffa ai danni dello Stato e/o altro Ente Pubblico, ha indotto il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti a disporre l’interdizione temporanea per sei mesi dall’esercizio del pubblico servizio prestato ed il sequestro delle somme di denaro che l’insegnante ha percepito a partire dalla sua assunzione, avvenuta a settembre 2017, per un ammontare complessivo pari a circa € 6.000. La vicenda è stata inoltre segnalata alla competente Corte dei Conti per la responsabilità erariale ascrivibile al dipendente pubblico infedele.

 

L’attività descritta si inquadra in un più ampio impegno della Guardia di Finanza in materia di spesa pubblica nazionale ed a contrasto alle frodi erariali a tutela di tutti i cittadini onesti, in questo caso soprattutto degli alunni in situazioni di difficoltà e delle loro famiglie, nonché dei tanti insegnanti che svolgono con meticolosità il proprio lavoro.

 

c.s.