Arriva il censimento dell’agricoltura eroica | CIA Cuneo: “Una grande opportunità per il riconoscimento del lavoro”

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Quante volte abbiamo detto che i contadini sono eroi? A sostenerlo ora è anche il Ministero delle Politiche agricole che ha dato il via al primo Censimento dell’Agricoltura Eroica.

 

Le imprese interessate, che ritengono di averne i requisiti, hanno tempo fino al 12 marzo per presentare la propria candidatura attraverso il sito istituzionale del Ministero. L’obiettivo è quello di creare una mappa delle attività “eroiche” a livello nazionale e individuare le caratteristiche e le difficoltà comuni a tutti. “Un censimento – specifica il Ministero – che sarà propedeutico all’elaborazione di proposte normative che portino a una maggiore tutela dell’agricoltura eroica».

 

Secondo le linee guida del Ministero – che contemporaneamente sta lavorando all’attuazione del Testo unico del vino che prevede un decreto specifico per i vigneti di questo tipo –, nella definizione di eroico potranno rientrare:

 

1. I vigneti ricadenti in aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o situati in aree ove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione o aventi particolare pregio paesaggistico e ambientale.
2. I vigneti situati nelle piccole isole, caratterizzati da difficoltà strutturali, di meccanizzazione, da effettivo e permanente carattere di isolamento e inserite in un contesto socio-economico penalizzante sotto il profilo della redditività aziendale.

 

«Si tratta di un passo importante per tutte le realtà che sono protagoniste di coltivazioni di pregio paesaggistico e produttivo in condizioni di lavoro svantaggiate – commenta il direttore Cia Cuneo, Igor Varrone –. Nella nostra provincia penso in particolare ai Sorì del Moscato, gli storici vigneti della zona del Moscato d’Asti tra le colline di Mango, Neviglie, Santo Stefano Belbo e oltre, che tanti nostri associati, alcuni anche molto giovani da poco si sono affacciati al mestiere, continuano tenacemente a coltivare nonostante difficoltà e incertezze, nonostante nei loro appezzamenti, a  causa delle condizioni impervie, siano costretti spesso a dimenticare l’uso dei trattori e dei nebulizzatori per lavorare a mano, pianta per pianta».

 

Per proporre la propria candidatura è possibile collegarsi al sito del Mipaaf dove è stata predisposta una pagina dedicata in cui ogni azienda potrà inserire i propri riferimenti, la posizione geografica e una descrizione dell’attività. Gli uffici della Cia sono disponibili per ogni chiarimento e accompagnamento alla domanda.

 

Conclude Varrone: «Finalmente si interverrà in modo concreto sulla valorizzazione di queste aree vitivinicole, non sempre riconosciute altrettanto dal mercato soprattutto a livello di prezzi. Bisogna considerare infatti che, oltre al prodotto,  in questi vigneti c’è anche un discorso di mantenimento e cura delle aree e del territorio, un intervento dell’uomo che non è solo importante dal punto di vista economico, ma anche storico e culturale, un’esperienza caratterizzante del modello agricolo piemontese e italiano».