A Borgo San Dalmazzo la Festa degli Alberi 2017

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Sono stati gli alunni della 1^ A e della 1^ B della Scuola primaria “Don Luciano Pasquale” di Via Giovanni XXIII i protagonisti della “Festa degli alberi 2017” organizzata dal Comune di Borgo San Dalmazzo lo scorso lunedì 20 novembre presso l’area TO.TE.CA di Via Tesoriere.

 

Anche quest’anno l’Amministrazione comunale ha voluto dedicare una giornata per riflettere sull’importanza della difesa dell’ambiente, ed in modo particolare sugli alberi che rappresentano uno degli elementi caratterizzanti del paesaggio locale.  Grazie alla presenza di decine di aree verdi dislocate in modo omogeneo sul territorio e ai grandi spazi naturali quali il Parco Fluviale Gesso – Stura, il Parco Grandis, la collina di Monserrato e le estese proprietà di montagna del tenimento Boschin, il Comune di Borgo può considerarsi fra quelli maggiormente immersi nel verde in ambito provinciale.

 

Nella giornata di lunedì 20 novembre si è provveduto alla piantumazione nell’area TO.TE.CA di alcuni alberi di castagno, sottolineando in questo modo l’attenzione che si deve porre verso questo specifico albero. Esso rappresenta infatti la storia e la tradizione della civiltà agricola locale. Ancora fino ad alcuni decenni fa l’economia famigliare aveva un fondamento sulla castanicoltura, ed ancora oggi sono numerosissime le famiglie che dedicano energie a questa coltura. Ma cresce anche il numero dei giovani che iniziano ad occuparsi alla pulizia dei boschi, alla raccolta dei frutti e al loro commercio.

 

Alla festa degli alberi, dopo il saluto del Sindaco Gian Paolo Beretta, il dott. Mario Bongioanni, agronomo borgarino ed estensore negli anni Novanta del 1° Piano del Verde del Comune di Borgo San Dalmazzo, uno dei maggiori conoscitori della realtà ambientale e forestale locale ha tenuto una breve lezione didattica. Ai giovani alunni il dott. Bongioanni ha illustrato le caratteristiche dei frutti del castagno, le tradizioni ad esso legate e l’uso alimentare. Lezione apprezzata dai piccoli che nelle domande hanno dimostrato di conoscere ed apprezzare le castagne, soprattutto quando arrostite in padella come caldarroste.

 

Inserendo il castagno in pianura – ha spiegato Mauro Fantino, Assessore all’Agricoltura – si vuole anche indicare un modo nuovo per attivare questa coltura al di fuori dei tradizionali appezzamenti di montagna, andando a recuperare e mettere a coltura zone pianeggianti che anche in questa zona vengono lasciate abbandonate. E questo consentendo un discreto reddito agricolo.” “Coinvolgere le scuole – ha aggiunto l’Assessora alla Scuola Anna Bodino – vuol dire fare capire ai piccoli alunni cose che noi diamo per scontate come la piantumazione di un albero e la sua successiva cura da parte dell’uomo.  Un momento didattico per apprezzare ancora meglio la ricchezza ambientale che gli sta attorno.”