“Facciamo presto”, per creare lavoro: se ne parla in convegno a Fossano | Una giornata alla palestra dei Salesiani per confrontarsi sul tema del lavoro, in chiave generativa e solidale

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“Facciamo presto” è il titolo di una giornata che metterà al centro il tema del lavoro, e di come crearlo in chiave generativa e solidale. L’appuntamento è doppio per venerdì 24 novembre in via Verdi 22 nella palestra dei Salesiani (Cnos-Fap): dalle 14,30 alle 17 prima, con un confronto aperto sulla domanda “Come possiamo creare più lavoro generando molteplici valori?”. Successivamente dalle 17 alle 19, una conferenza in cui i relatori si confronteranno su fine pena e beni comuni, agricoltura sociale e welfare e territorio.

 

Confronto “open space”

Si partirà da un confronto aperto a più voci, a cui tutti possono partecipare. Con la tecnica dell’open space technology i presenti proporranno e discuteranno gli argomenti e le modalità della creazione di lavoro (più lavoro) con lo sguardo della “generatività”, ovvero di come crearlo generando anche valori per la collettività. Informazioni ed iscrizioni (libere e gratuite) via email a [email protected], oppure telefoniche allo 0172 636541.

 

Quattro esempi welfare

Gli esempi fossanesi di welfare generativo da cui far partire la discussione ci sono, e sono importanti. L’Officina del Possibile (Fondazione NoiAltri con le realtà sociali del territorio), ovvero uno spazio aperto di reciprocità in cui le cose come le persone trovano nuove possibilità e nuove strade. Manuattenzioni (Salesiani in rete con altri), in cui detenuti a fine pena, nel delicato passaggio dal carcere al reinserimento sociale, si sono occupati della manutenzione della palestra del Cnos-fap, imparando anche in aula tecniche di bioedilizia e bioclimatica. Hanno restituito alla città, attraverso il loro lavoro, uno spazio pubblico più bello e più efficiente, avviando anche nuovi percorsi lavorativi esterni. La cascina del Pensolato (Caritas, Orti del Casalito e altre realtà sociali), dove – a Sant’Antonio Baligio – dieci detenuti a fine pena ed ex detenuti hanno realizzato cinque serre producendo e vendendo oltre seicento quintali di ortaggi freschi. Una cooperativa agricola sociale nella quale presto troveranno occupazione anche persone con disabilità fisica e psichica. Non da ultimo, il progetto del Museo diocesano social club (diocesi con Culturadalbasso e altre organizzazioni), in cui le opere d’arte sacra sono diventate spazio di ascolto e dialogo tra persone fragili e la comunità. Un’esperienza in cui i protagonisti hanno dimostrato di saper ricominciare e guardare oltre.

 

Conferenza e rinfresco

Dalle 17.00 il confronto lascerà spazio a una conferenza con esperti e rappresentanti di organizzazioni impegnate in politiche locali e nazionali. Roberto Canu e Carlo Turco, fondatori dell’impresa innovativa Culturadalbasso, da un lato porteranno al tavolo gli esiti delle riflessioni emerse durante il confronto “open space” e dall’altro modereranno il ricco parterre di ospiti presenti. Saranno tre le macro-aree di dibattito, con al centro sempre il tema della creazione di lavoro in chiave generativa.

 

Parleranno di “fine pena e beni comuni” Laura Bottero (Uepe Cuneo), Giuseppina Piscioneri (Casa di reclusione di Fossano), Bruno Mellano (garante regionale dei detenuti) e Domenico Arena (Uepe Torino). Di “agricoltura sociale” rifletteranno invece Andrea Olivero (vice ministro all’Agricoltura), Mino Taricco (deputato, Commissione alla Semplificazione), Delia Revelli (Federazione regionale e provinciale Coldiretti Cuneo), Piero Delbosco (vescovo della Diocesi di Cuneo e Fossano) e Cristina Ballario (assessore Lavoro e Agricoltura a Fossano). A chiudere la conferenza sarà il delicato tema del “welfare e territorio” con interventi di Chiara Gribaudo (deputata, Commissione Lavoro alla Camera), Gianpiero Piola (Consorzio Monviso Solidale), Antonella Ricci (Compagnia di San Paolo), Andrea Silvestri (Fondazione Crc) e Gianfranco Mondino (Fondazione Crf). Il pomeriggio si concluderà alle 19 con un rinfresco a base di prodotti agricoli coltivati nella cascina del Pensolato.